Caso Vassallo: quella notte telefono vigilessa arrestata agganciò la cella di Acciaroli

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Caso Vassallo: quella notte telefono vigilessa arrestata agganciò la cella di Acciaroli

Corrono parallele le due inchieste sulla sparatoria avvenuta la notte tra il 29 e il 30 maggio a Cecchina, che provocò due morti e due feriti, e sull’omicidio di Angelo Vassallo, assassinato la notte tra il 5 e il 6 settembre. In entrambe l’attenzione degli inquirenti si sta soffermando su Sonia Pisani, la vigilessa arrestata nei giorni scorsi per il delitto avvenuto alle porte di Roma. Secondo quanto riporta oggi ‘Il Messaggero’, “le prime notizie che trapelano dalla procura di Salerno dicono che i telefoni cellulari della vigilessa Sonia Pisani e del compagno Sante Fragala’ erano agganciati alle celle della zona di Acciaroli proprio nella notte del delitto Vassallo”. Inoltre, prosegue il quotidiano, “a tirare in ballo la vigilessa e il suo compagno ci sarebbero alcuni testimoni, che hanno visto i due a Pollica, in quei giorni e nella notte tra il 5 e il 6 settembre scorso”. Intanto si attendono i risultati degli esami biologici e dattiloscopici sulle impronte digitali impresse sulle pistole sequestrate ai familiari della vigilessa, come disposto dalla Procura di Roma.
“L’obiettivo – aggiunge il quotidiano – e’ trovare profili di Dna da confrontare con quelli dei sospettati: tracce ematiche ma anche di sudore presenti sull’arma o sui bossoli. Da comparare anche con le tracce biologiche trovate nell’appartamento di Cecchina”.

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