Camerota, rifiuto d’atti d’ufficio: indagati il sindaco e Troccoli

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Camerota, rifiuto d’atti d’ufficio: indagati il sindaco e Troccoli

Il sindaco di Camerota, Antonio Romano, e il suo braccio destro, Antonio Troccoli, sono indagati ed entrambi dovranno rispondere del reato di rifiuto di atti d’ufficio in concorso. Dopo settimane di indagini, di incroci di dati e di raccolte di prove, il pubblico ministero del tribunale di Vallo della Lucania, Ivana Niglio, ha deciso di iscrivere i nomi dei due politici nel registro degli indagati. Romano ricopre attualmente il ruolo di primo cittadino. Troccoli, invece, è stato già sindaco del Comune di Camerota e ora occupa la poltrona di capo gabinetto. Secondo quanto accertato dagli inquirenti fino a questo punto delle indagini, il Comune di Camerota non avrebbe eseguito il provvedimento di abbattimento ai danni di una mansarda con vista mare, autorizzata dall’ente ma ritenuta gravemente pericolosa dal tribunale civile. I fatti risalgono a pochi anni fa. Una decina di condomini della frazione Marina avanzarono una denuncia per mettere alla luce la pericolosità dell’opera che – secondo chi indaga sul caso – «stava diventando un pericolo effettivo per la stabilità dell’interno stabile». Il caso arrivò sulle scrivanie dei carabinieri della stazione di Marina di Camerota e su quelle delle forze dell’ordine della compagnia di Sapri. Secondo l’autorità giudiziaria Troccoli e Romano «a vario titolo delegati ad adottare provvedimenti a tutela della pubblica e privata incolumità» si sarebbero «indebitamente rifiutati di adottare le misure necessarie per rimuovere la situazione di pericolo». Dopo vari accertamenti il pm ha fatto notificare gli avvisi a Romano e a Troccoli che ora hanno tutto il tempo per difendersi dalle presunte accuse e per chiarire la propria posizione. 

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