Camerota, 22enne chiede passaggio per discoteca: branco tenta di stuprarla e poi la abbandona

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Camerota, 22enne chiede passaggio per discoteca: branco tenta di stuprarla e poi la abbandona

E’ ancora sotto shock la ragazza di 22 anni che sabato notte stava per essere violentata da un gruppo di tre ragazzi tra Marina di Camerota e Palinuro. La sua testimonianza mette i brividi e lei, con la voce che trema, cerca di ricostruire tutto l’accaduto ai microfoni del giornale del Cilento. «Erano da poco passate le 23 di sabato – racconta Lucia, un nome di fantasia a sua tutela – ero in compagnia delle mie due amiche e io volevo andare a ballare mentre le altre due stavano per rientrare a casa. Abbiamo litigato. Mi hanno lasciata sola e, un po’ per ripicca, un po’ per scelta, sono salita dal porto di Marina di Camerota all’incrocio del cinema Bolivar». Lucia ha 22 anni. E’ di Napoli. Va in vacanza a Marina di Camerota con tutta la sua famiglia da quando era nel pancione della mamma. «Volevo prendere la navetta – rivela – ma è passata un’auto con a bordo tre ragazzi, non del posto, e mi hanno chiesto se volevo un passaggio». Lucia aveva tra le mani una sigaretta e una bottiglia di birra mezza piena, come lei stesso racconta. Ha buttato la cicca sull’asfalto, ha fatto l’ultimo sorso di birra ed è salita in auto. I ragazzi l’avrebbero fatta accomodare nei sedili posteriori. «Avevano bevuto e ho cominciato subito ad avere paura. E’ stata una scelta sbagliata – ammette la 22enne – ma ormai ero seduta e non potevo far altro che sperare che tutto andasse per il verso giusto». 

L’auto parte da Marina di Camerota diretta in uno dei locali notturni della costiera Cilentana. Lucia si presenta ai giovani. Loro non rivelano la città di provenienza, ne tantomeno dove alloggiano. «Puzzavano di alcol, però all’inizio sono stati cordiali», dice. «Poi siamo arrivati all’altezza del bivio di Palinuro, sono scesi per la stradina dell’arco naturale – continua a raccontare Lucia – ed è a questo punto che mi sono insospettita. Hanno iniziato a fare domande molto spinte e a toccarmi le gambe». La 22enne è scoppiata in lacrime e ha minacciato i ragazzi dicendo che cominciava ad urlare se non la portavano subito indietro o la facevamo scendere dall’auto. «Da lontano si vedono i fari di un’auto e quelli sono stati la mia salvezza». I tre lasciano Lucia a piedi e scappano via. La giovane, sotto shock, non è riuscito a prendere il numero di targa. «Ricordo solo che era una Renault verde militare», spiega al giornale del Cilento. E quando il giornalista le domanda se ha raccontato tutto ai genitori o ai carabinieri, lei risponde: «Ho troppa paura di dire come stanno le cose alla mia famiglia e, lo stesso discorso, vale anche per i carabinieri. Se racconto quanto successo alle forze dell’ordine lo verranno a sapere anche mamma e papà. Spero sia solo stato un incubo e ora è tutto finito».

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