Vallo della Lucania: “Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità” del Parco del Cilento tra miti e leggende

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Vallo della Lucania: “Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità” del Parco del Cilento tra miti e leggende

Il “Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità” doveva essere ultimato nel dicembre del 2008, almeno secondo le previsioni. Sta di fatto che ancora i lavori non sono conclusi.

Le interrogazioni parlamentari. Ad inizio dicembre sono state presentate due interrogazioni parlamentari a proposito del Centro di Vallo della Lucania. Le interrogazioni a risposta scritta sono a firma di Ermete Realacci, alla Camera dei deputate e Francesco Ferrante al Senato, entrambi del Partito democratico e sono state indirizzate al ministro dell’Ambiente Corrado Clini.
Le interrogazioni hanno premuto sul fatto che 12 comuni  (Ceraso capofila, Cannalonga, Castelnuovo Cilento, Gioi, Moio della Civitella, Novi Velia, Orria, Perito, Salento, Ascea e Casal Velino) dell’area del Parco hanno realizzato il progetto “Campus Mediterraneo” per cogestire con il parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni il Centro studi e ricerche sulla biodiversità.
I due esponenti del Pd hanno insistito sul fatto che il Parco ha lasciato inascoltate le richieste di cogestione dei comuni condannando al degrado il Centro: ” Resta fermo ed inutilizzato con grave rischio di degrado e devastazione di impianti ed arredi, nel mentre nel progetto “Campus Mediterraneo” ne fa il nucleo centrale della sua azione con la disponibilità dei comuni di raccordare il centro alle infrastrutture locali (viabilità e centro fieristico di Vallo della Lucania – adiacente ); allo stato nonostante le tante sollecitazioni e le richieste ufficiali dei comuni suddetti per la cogestione del centro per l’attuazione di specifici progetti già finanziati da enti e Ministeri competenti, l’ente parco non sembra sensibile alle sollecitazioni territoriali e non dà alcuna risposta alle note né riscontro agli specifici incontri pure più volte realizzati”.

Il “Campus Mediterraneo”. Il 28 dicembre il Parco ha incontrato i 12 comuni che aderiscono a “Campus Mediterraneo”. Nell’incontro le parti si sono chiarite ed è emerso che il Centro non è terminato e non si può pensare ad un affidamento fino a che i lavori non saranno ultimati e solo allora sarà vagliata anche la richiesta di “Campus Mediterraneo”.
Sta di fatto che il presidente del Parco, Amilcare Troiano, ha scritto un articolo su “Vivi Vallo” di dicembre, periodico del comune di Vallo della Lucania, dove ha dichiarato: “A breve, dopo anni di attesa, un altro fiore all’occhiello per tutto il territorio sarà inaugurato nella Tenuta Montisani, a Vallo: il Centro Studi e Ricerche sulla Biodiversità del Parco”.

Come dovrebbe essere strutturato il Centro. I lavori per realizzazione del Centro si sviluppano su un aria di circa 170 ettari di terreno con la realizzazione di 4 fabbricati. Il Centro, una volta ultimato, dovrebbe prevedere una suddivisione per aree: un’area dedicata alla ricerca che contempli un osservatorio della biodiversità e un presidio ambientale; un’area riservata agli spazi comuni, nella quale rientrano il casino Montisani, il Laboratorio Multimediale, una sala convegni, il Centro elaborazione dati e financo un Museo di Civiltà Contadina; infine un’area per la didattica fornita di aule. Due dei 4 fabbricati sono immobili settecenteschi per i quali si prevedeva la ristrutturazione.

Sono passati tre anni dalla data in cui dovevano essere terminati i lavori, il 2012 sarà l’anno dell’apertura del Centro?

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