“Psicosi – sismica” dopo la scossa nel Cilento. Gli esperti: «Il Marsili non si è risvegliato»

| di
“Psicosi – sismica” dopo la scossa nel Cilento. Gli esperti: «Il Marsili non si è risvegliato»

La scossa di terremoto di giovedì mattina ha creato allarme in tutto il territorio cilentano. Un terremoto di magnitudo 3 in alcuni comuni del basso Cilento è bastato ad evocare i fantasmi della tragedia che, invece, ha colpito nelle ultime settimane l’Emilia.  

Secondo i rilievi dell’Ingv, il sisma ha avuto ipocentro a 8,7 km di profondità nel golfo di Policastro ed epicentro in prossimità dei Comuni di Ispani, San Giovanni a Piro, Sapri e quello lucano di Maratea.
Non è stato registrato nessun danno; solo tanta preoccupazione alimentata dagli eventi sismici emiliani e dalla presenza, a largo del Cilento, di un vulcano sommerso.

«La scossa che si è verificata giovedì mattina nel Cilento – spiega Marcello Martini dell’osservatorio vesuviano – non è legata al Marsili e non precorre una eruzione. Alla luce delle conoscenze che abbiamo, l’ipotesi che una grande frana del Marsili inneschi un maremoto non è da escludere, ma non è neppure così probabile». La stessa dichiarazione era stata rilasciata già lo scorso anno, in merito alla scossa del 17 gennaio 2011, da Franco Ortolani, ordinario di geologia e direttore del dipartimento di pianificazione e scienza del territorio dell’Università Federico II di Napoli: «Le scosse non hanno niente a che vedere con il vulcano Marsili. Questi terremoti sono eventi di origine tettonica, cioè un movimento lento di faglie. Sono noti anche nel passato, quindi non c’è niente che possa ricollegarli al vulcano Marsili».

Il Marsili è stato scoperto agli inizi del XX secolo ed è considerato il più grande vulcano sommerso in Europa. Si trova a 140 km circa a nord della Sicilia e a 150 a ovest dalla Calabria e presenta delle frane di vaste proporzioni lungo i suoi versanti.

Non c’è controllo continuo sul Marsili come invece avviene per il Vesuvio e i Campi Flegrei ma sono state svolte, nel 2004 e nel 2010, campagne di misurazione dati, attraverso sensori zavorrati, che hanno permesso di registrare l’attività sismica per un tot di tempo.

Sos alle autorità. «Il vero problema – ha dichiarato Ortolani al Giornale del Cilento – è essere pronti ad affrontare i pericoli che prima o poi, purtroppo, giungeranno. Strutture antisismiche, organizzazione efficace di protezione dei cittadini non solo da sismi e tsunami ma anche dal rischio idrogeologico e vulcanico. Siamo preparati?»

Articoli correlati:

Terremoto Cilento, dopo le scosse fa paura il vulcano Marsili e anche il vulcano Palinuro. Fortunato:«Preoccupati per i crateri sommersi»

Terremoto Cilento, dall’osservatorio Geofisico di Gibilmanna il responsabile D’Anna:«Vulcano Marsili senza controllo»

Terremoto Cilento, prevenzione nelle scuole del golfo di Policastro. Tenente gdf Abate:«Con la prevenzione si salvano vite umane»

Terremoto Cilento, il Tg1 lancia la notizia

Il Marsili minaccia le coste campane. Il vulcanologo Italiano rassicura: “Non c’è nessun allarme tsunami”

Terremoto Cilento, allarme nel golfo di Policastro:«Questa notte il mio letto si è mosso». Del Medico:«Controlliamo edifici pubblici»

Terremoto Cilento, presidente Ingv su Marsili:«Potrebbe eruttare o franare». Protezione Civile:«Colpa della faglia aperta in Africa»

Scossa di terremoto nel Cilento. Epicentro nei comuni di San Giovanni a Piro, Ispani e Sapri

Terremoto Emilia, il geologo Ortolani su rischio Marsili: «I pericoli arriveranno. Siamo preparati?»

Terremoto in Emilia, «la terra trema ancora». L’analisi del geologo Ortolani

Terremoto Emilia, sostegno alla popolazione. Ecco come fare

Consigliati per te

©Riproduzione riservata