Giallo sulla morte dei 4 sub a Palinuro, sotto sequestro ‘Grotta del Sangue’: avrebbero scelto percorso «alternativo»

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Giallo sulla morte dei 4 sub a Palinuro, sotto sequestro ‘Grotta del Sangue’: avrebbero scelto percorso «alternativo»

Ancora giallo sulla morte dei quattro sub romani, rimasti intrappolati sabato nella ‘Grotta del Sangue’ a Palinuro. La Procura di Vallo della Lucania ha aperto un fascicolo sulle responsabilità della tragedia.

A distanza di due giorni dal terribile incidente, inquirenti ed esperti provano a ricostruire i fatti per capire cosa sia successo nelle cavità sottomarine cilentane. Dagli interrogatori dei quattro superstiti, usciti illesi dal ventre della ‘Grotta del Sangue’, sarebbe emerso che il gruppo di sub  avrebbe scelto di seguire un percorso «alternativo» a quello solito.

Ma da chi e perché sia stata presa questa decisione, e soprattutto se siano andati realmente così i fatti, è al vaglio degli inquirenti, il pm di Vallo della Lucania, Renato Martuscelli, e gli uomini della Capitaneria di Porto di Palinuro, guidati dal tenente di vascello, Massimo Ruggiero.

Intanto, dalla capitaneria di Palinuro arriva lo stop a sub e natanti all’interno della grotta ‘della morte’: «il divieto è necessario – spiegano – per espletare tutti gli accertamenti disposti dall’autorità giudiziaria».

Un muro di fango. L’ipotesi più accreditata, secondo gli inquirenti e come dichiarato anche dal tenente Ruggiero al Giornale del Cilento, è che durante l’ingresso nella grotta i sub sarebbero rimasti prigionieri di un muro di fango che si sarebbe sollevato dal fondale a seguito dei loro movimenti. Susy, Douglas, Andrea e Panaghiotis, sarebbero rimasti intrappolati nella grotta per la sabbia sollevatasi al loro ingresso che ha reso torbida l’acqua e oscurato ai sommozzatori la visuale.

L’esame esterno sui quattro corpi. L’esame sui corpi, effettuato dal medico legale Adamo Maiese, ha confermato la causa del decesso per annegamento. I quattro avrebbero tentato una risalita, testimoniata dalla rottura dei timpani, quando ormai la scorta di ossigeno nelle bombole scarseggiava.

Dunque, la scelta di un percorso alternativo, come spiegano i superstiti, è stato fatale per i sommozzatori romani. Gli otto escursionisti, infatti, si sono ritrovati in una stretta viscera di roccia, al buio totale a causa del fango che si è sollevato copioso. Quattro di loro, facendosi strada con difficoltà, sono riusciti a tornare indietro. I sub in coda della cordata, infatti, sono riusciti a risalire prima che fosse troppo tardi.

Sono stati diramati i soccorsi e sul posto sono giunti immediatamente i sommozzatori dei vigili del fuoco. La situazione però – spiegano – è apparsa subito molto complicata.
Intanto, effettuata l’autopsia, entro martedì le salme saranno restituite ai parenti per rendere possibili i funerali.

La comunità cilentana di Centola Palinuro è sconvolta per l’accaduto. Il sindaco del comune, Carmelo Stanziola, ha annunciato una giornata di lutto cittadino che si svolgerà in coincidenza con i funerali dei quattro sub e ha dato ogni aiuto possibile alle famiglie delle quattro vittime.

LA PHOTOGALLERY A CURA DI LUIGI MARTINO

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