Vini d’Italia, tre le aziende salernitane ‘regine’: tra le new entry Belrisguardo di Bellosguardo

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Vini d’Italia, tre le aziende salernitane ‘regine’: tra le new entry Belrisguardo di Bellosguardo

Il Costa d’Amalfi doc Furore Bianco 2012 delle Cantine Marisa Cuomo, il Paestum Igt Aglianico Argylos 2010 dell’azienda agricola Belrisguardo di Bellosguardo, e il Campania Igt Aglianico Core di Montevetrano 2011 sono i tre vini campani che hanno conquistato le corone ‘Vinibuoni d’Italia’, tra i massimi riconoscimenti ai vini di eccellenza autoctoni.

Saranno queste tre pregiate bottiglie a rappresentare, con altre etichette dell’avellinese e del beneventano, la regione Campania nella guida Vini Buoni d’Italia, a firma Touring, il volume, curato da Mario Busso, frutto della selezione di decine di esperti nel settore che hanno degustato e scelto tra oltre 20mila vini i mille migliori produttori da vitigni autoctoni italiani.  Le aziende vitivinicole che più si sono distinte per qualità e gusto sono state suddivise regione per regione, indicate in ordine alfabetico e descritte nelle proprie caratteristiche. Ad affiancare il lavoro dei coordinatori della guida, per il secondo anno, si sono aggiunte le giurie composte da wine lover, professionisti di settore e giornalisti che hanno degustato in contemporanea gli stessi vini che venivano valutati dai coordinatori della guida. E se per le cantine Marisa Cuomo e per Montevetrano il riconoscimento Golden Star e Corona è ormai un traguardo raggiunto già da qualche anno, spicca la novità della società agricola Belrisguardo, nata nel 2008 per promuovere il recupero di varietà autoctone, condotta dai fratelli Romano e Vito Brancato, presidente della sezione Coldiretti di Bellosguardo.

Soddisfazione viene espressa per l’importante riconoscimento dal direttore provinciale Salvatore Loffreda: «Il vino è un simbolo di eccellenza del made in Salerno nel mondo e il riconoscimento arrivato per le nostre aziende – sottolinea Loffreda – ci dice che siamo sulla buona strada nel percorso di piena valorizzazione del prodotto. Sono però le attività meno tradizionali legate all’indotto che, di qui a un anno, avranno una vera esplosione: come Coldiretti – annuncia Loffreda -stiamo progettando percorsi che esaltino il turismo enogastronomico e vitivinicolo. La capacità di individuare esperienze imprenditoriali creative che valorizzino lo storico legame del vino con il territorio e la tradizione sembra essere la ricetta del successo di molte attività – conclude – come dimostra proprio l’azienda agricola Belrisguardo».

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