Caso Mastrogiovanni, il pm: «Tre anni a Di Genio per omicidio colposo, decade il sequestro»

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Caso Mastrogiovanni, il pm: «Tre anni a Di Genio per omicidio colposo, decade il sequestro»

Il pm Martuscelli al termine della requisitoria di martedì pomeriggio ha ufficializzato le richieste: «La condanna ad un anno e quattro mesi al primario Di Genio e un anno e due mesi per tutti gli altri medici con la concessione delle attenuanti per falso in cartella clinica; tre anni a Di Genio per omicidio colposo, due anni e sei mesi per Mazza e Barone e due anni e sette mesi per Ruberto. Decade il sequestro di persona».

Durante la requisitoria, durata quasi 2 ore e mezza, il pm si è soffermato soprattutto sulla ricostruzione delle dichiarazioni del comandante dei carabinieri di Pollica in riferimento al giorno precedente e alla mattina del ricovero. All’udienza era presente solo uno dei 6 medici indagati, Della Pepa, e 7 infermieri su 12 tra i quali De Vita, Minghetti, Casaburni, Oricchio, Forino, Russo e Scarano.

La ricostruzione dei fatti. Ottantatre ore di ricovero in trattamento sanitario obbligatorio nel reparto psichiatrico del San Luca di Vallo della Lucania, legato mani e piedi ad un letto senza un attimo di libertà, senza cibo né acqua ma solo pochi litri di liquido da una flebo. E’ la scena, durata quasi 4 giorni, che ha preceduto la morte del maestro elementare di Castelnuovo Cilento, Franco Mastrogiovanni, deceduto la mattina del 4 agosto 2009 a distanza di 90 ore dall’ingresso, in ottima salute, nel nosocomio vallese.

La notte precedente il ricovero, il 30 luglio 2009, Mastrogiovanni era a Pollica, comune del Cilento, e lì i vigili urbani lo avrebbero visto attraversare un’isola pedonale ad alta velocità provocando degli incidenti, cosa non vera e comunque non annotata da nessuna parte. Avvisano l’allora sindaco della cittadina cilentana, Angelo Vassallo (che morirà un anno dopo in un agguato), che ordina il Tso. Il trattamento sanitario obbligatorio deve però seguire e non precedere i pareri di due medici diversi. Sta di fatto che Mastrogiovanni viene inseguito dai vigili e il giorno dopo “catturato” da un vasto spiegamento di forze dell’ordine e da una decina di addetti dell’Asl per terra e dalla guardia costiera per mare in un lido dove l’uomo era solito villeggiare. I medici lo visitano e decidono di fare un Tso, confermando il provvedimento del sindaco di Pollica, nonostante in quel momento Mastrogiovanni si trovasse in un lido di un altro comune, quello di San Mauro Cilento, che faceva dunque capo ad un altro primo cittadino.

Insomma, Franco entra in ospedale già conoscendo forse il suo destino. Prima di consegnarsi alle forze dell’ordine, la mattina del 30 luglio, infatti gli sentono dire: «Se mi portano a Vallo della Lucania mi ammazzano». Il maestro elementare di Castelnuovo Cilento aveva già subito il Tso nel 2002 e nel 2005. Nel suo passato anche una condanna in primo grado, nel 1999, per aver contestato una multa, ma venne assolto in secondo grado e risarcito per ingiusta detenzione. Nel 1972 venne arrestato, e finisce dentro per 9 mesi, per essersi trovato immischiato nella vicenda Marini – Falvella: in quell’occasione si beccò anche una coltellata. Nonostante i periodi difficili e alcune fasi di depressione, Mastrogiovanni ha avuto una vita normale, insegnando prima in una scuola a Sarnico vicino Bergamo e poi nel suo Cilento diventando per i suoi alunni “il maestro più alto del mondo” per via dei suoi 192 cm di altezza.

Il video che documenta le ultime 83 ore di vita di Franco Mastrogiovani è stato messo on line, da giovedì a martedì, sul sito de L’Espresso, a partire dalle 12.32, lo stesso orario in cui il maestro elementare di Castelnuovo Cilento è entrato nel reparto psichiatrico del San Luca di Vallo della Lucania. Le immagini sono dure, a volte insopportabili. – si legge sul settimanale L’Espresso – Ma proprio grazie al filmato, il processo è stato rapido, considerati i tempi della giustizia italiana».

Il processo contro i 6 medici e 12 infermieri del San Luca di Vallo, accusati di sequestro di persona, falso in atto pubblico e morte come conseguenza di altro reato, è ripreso martedì 2 ottobre, giorno in cui sarebbe ricorso anche il compleanno di Mastrogiovanni, con la requisitoria del pm Renato Martuscelli e proseguirà il 16 con l’arringa dell’avvocato Caterina Mastrogiovanni e degli avvocati delle parti civili. Le altre udienze sono fissate per il 17, 22, 24 e 29 ottobre con le arringhe dei difensori degli imputati e il 30 è prevista la sentenza.

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