Scandalo Forestale, ancora guai per Marta Santoro. Spunta nuovo capo d’accusa: millantato credito

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Scandalo Forestale, ancora guai per Marta Santoro. Spunta nuovo capo d’accusa: millantato credito

Parrebbe non avere fine la lista delle accuse a carico di Marta Santoro l’ex comandante della Forestale di Foce Sele accusata di concussione tentata e consumata, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, istigazione alla corruzione, con aggravante della reiterazione del reato e del concorso. Reati consumati in un arco di tempo di circa tre anni, periodo nel quale gli inquirenti avrebbero scoperto «un clan che in alcuni dei suoi atti si potrebbe definire ‘camorristico’».

Adesso un nuovo tassello va ad aggiungersi alla lista. Lucia Esposito, pm della procura di Napoli, infatti, avrebbe chiesto il rinvio a giudizio della donna con l’accusa di millantato credito nei confronti di un magistrato della procura di Salerno, Roberto Penna. Nel merito il gup Francesco De Falco Giannone ha fissato l’udienza preliminare per il 23 ottobre prossimo, davanti alla 29esima sezione penale del Tribunale di Napoli, per valutare la richiesta del pm. 

Dalle indagini, infatti, sarebbe emerso che l’ex sovrintendente si sarebbe spesso vantata di amicizie ‘importanti’ sia nel Comune di Capaccio che presso la procura di Salerno. E’ in questo modo, infatti, che l’ex comandante sarebbe riuscita a costringere le vittime a versare tangenti: millantando conoscenze giuste al posto giusto per sistemare illeciti edilizi ed omettere controlli. Amicizie, ovviamente, tutte da dimostrare tenendo conto che nel corso delle perquisizioni furono rinvenuti numerosi timbri con i quali l’ex sovrintendente avrebbe compilato false deleghe d’indagine, apponendovi nomi di diversi magistrati o cancellieri a loro insaputa.

Tutti atti che il pm Cardea ha trasmesso d’ufficio ai colleghi della procura di Napoli perchè impossibilitato per incompatibilità. I legali della Santoro Antonio Zecca, Antonello Natale e Angela Nigro appreso il nuovo capo d’accusa si dicono increduli ma fiduzioni in una positiva risoluzione del processo.

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