Vallo della Lucania, cittadinanza onoraria a Toni Servillo tra le polemiche

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Vallo della Lucania, cittadinanza onoraria a Toni Servillo tra le polemiche

Vallo della Lucania consegnerà la cittadinanza onoraria e le chiavi della città all’attore Toni Servillo il prossimo 20 maggio. In occasione dell’omaggio concesso dalla cittadina vallese, Servillo si esibirà al teatro De Berardinis in ‘Toni Servillo legge Napoli’. Una notizia che, apparentemente, potrebbe sembrare bella e rendere orgogliosa la popolazione, ma in realtà non è stata esattamente questa la reazione popolare. La scelta di concedere all’attore la cittadinanza onoraria arriva dall’ultimo consiglio comunale di sabato, in cui senza l’unanimità dei consensi si sarebbe comunque deciso di proseguire su questa decisione. La scelta di quest’omaggio a Servillo deriverebbe dal fatto di essere stato allievo di Leo De Bernardinis, attore e regista scomparso nel 2008, al quale il teatro vallese è dedicato.  

Eppure, non appena la notizia ha iniziato a farsi strada, la polemica si è diffusa a macchia d’olio. In primis il Movimento 5 Stelle di Vallo della Lucania che ha votato contro. 

«Quella della cittadinanza onoraria – spiegano i portavoce grillini Pietro Miraldi e Anellina Chirico –   è una scelta che andrebbe condivisa, concordata e costruita con l’intero consiglio comunale che rappresenta l’intera cittadinanza. Senza nulla togliere alla personalità individuata, a noi non convince il metodo adottato per tale conferimento e soprattutto non ci appaiono soddisfacenti le motivazioni di conferimento dell’onorificenza contenute nella delibera, letta soltanto dopo la convocazione del consiglio comunale. Poteva finalmente essere una buona occasione per convocare la conferenza dei capigruppo – continuano –  e invece ennesima occasione mancata».

Miraldi e Chirico fanno poi notare che in passato, a Vallo della Lucania, le uniche cittadinanze onorarie sono state conferite ai due vescovi precedenti «persone che hanno vissuto, operato e lasciato un ottimo ricordo all’interno della comunità» e che concedere a Servillo la cittadinanza onoraria non ha senso in quanto non trova alcun legame con Vallo e con i vallesi. «La cittadinanza onoraria a Toni Servillo – scrivono –  è paragonabile alla statua di Rabarama: sradicata dall’identità territoriale, già traumaticamente in declino. L’agire della maggioranza – aggiungono in conclusione – somiglia molto a quando l’imperatore romano Caligola nominò Senatore il suo cavallo Incitatus».

Toni Servillo è un attore italiano. Vincitore di due European Film Award, quattro David di Donatello, quattro Nastri d’argento, un Globo d’oro, tre Ciak d’Oro e del Marc’Aurelio d’Argento per il miglior attore al Festival internazionale del film di Roma. Esordisce sul grande schermo con il film Morte di un matematico napoletano (1992), proseguendo con Rasoi (1993), I vesuviani (1997) e Teatro di guerra (1998), tutti film diretti da Mario Martone. Assume maggiore notorietà con il ruolo di Tony Pisapia ne L’uomo in più (2001), di Titta Di Girolamo ne Le conseguenze dell’amore (2004), e di Giovanni Sanzio ne La ragazza del lago (2006), film che gli fanno ottenere tre David di Donatello per il miglior attore protagonista. Nel 2008 è il protagonista degli acclamati film Gomorra di Matteo Garrone e Il divo, con cui si aggiudica per entrambi i film l’European Film Award al miglior attore. Per l’interpretazione di Giulio Andreotti ne Il divo si aggiudica inoltre il David di Donatello e il Nastro d’Argento. Nel 2010 vince il Marc’Aurelio d’Argento per il miglior attore al Festival internazionale del film di Roma per Una vita tranquilla. Nel 2013 interpreta Jep Gambardella nel film vincitore dell’Oscar al miglior film straniero La grande bellezza di Paolo Sorrentino, con cui si aggiudica il quarto David di Donatello e il secondo European Film Award, ricevendo la candidatura all’Hollywood Film Festival per il miglior attore.

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