Emergenza rifiuti: la disperazione di un padre, lavoratore e sindacalista presso il Co.ri.sa 4

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Emergenza rifiuti: la disperazione di un padre, lavoratore e sindacalista presso il Co.ri.sa 4
Ettore Casinelli, operatore addetto alla raccolta differenziata per il Co.ri.sa 4 e portavoce della segreteria provinciale del sindacato azzurro ha rilasciato al Giornale del Cilento un intervista in cui esprime la propria disperazione in merito ad una situazione non più sopportabile. Accuse dirette contro la gestione del consorzio e della Yele di un genitore che non può più gestire la propria famiglia. Nel frattempo, da qust’oggi, lo stabilimento del Consorzio rifiuti Salerno 4 resterà chiuso.

Cosa ne pensa della chiusura dello stabilimento di Vallo Scalo da parte del Co.ri.sa 4?
Secondo me, chiudere l’impianto di Vallo Scalo, è più una mossa politica visto che è l’unico impianto pubblico in regione Campania.

Il commissario, durante l’incontro di venerdì 27 gennaio, disse di chiudere l’impianto perché non ci sono più i fondi per gestirlo e per mettere i comuni morosi alle strette, secondo te ci sono altri motivi?
In merito a questo qualcuno ha azzardato che possa trattarsi di una mossa per creare l’emergenza rifiuti e quindi giustificare il Polo ecologico di Vallo della Lucania.
Si è vero, è una mossa per far pagare i comuni e quindi anche una giustificazione per creare il polo ecologico.Purtroppo la realtà e ben diversa la raccolta differenziata la dovrebbe effettuare il consorzio sa/4. I contratti con i comuni li dovrebbe gestire il Co.ri.sa/4 poiché la Yele è una società partecipata del consorzio.

Invece i contratti li gestisce la Yele.
Infatti per questo il sindacato Azzurro, il 30 gennaio 2012, ha chiesto alla prefettura di Salerno lo scioglimento della Yele s.p.a e tutti i livelli occupazionali fino a data 31 dicembre 2008, come previsto dalla legge. Ricordo che il commissario liquidatore doveva denunciare alla Corte dei conti l’operato della vecchia amministrazione che non ha saputo farsi dare i soldi della Tarsu, si tratta di milioni di euro di arretrati. Purtroppo in questi anni l’ente non ha saputo gestire nemmeno i suoi lavoratori che venivano retribuiti dalla regione Campania, la qua aveva affidato, tramite commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti in Campania, automezzi per effettuare la raccolta differenziata. Ma che fine hanno fatto questi mezzi? Chi li usava?

Quindi il problema è che i lavoratori prima venivano pagati dal Co.ri.sa 4 tramite i fondi della regione, se non ho capito male, mentre ora dovrebbe pagare la Yele tramite i comuni?
Oppure perché i dipendenti assunti in data 24 settembre 2001 per effettuare la raccolta differenziata non venivano retribuiti dal consorzio ma dalla regione Campania. Allora per i servizi della raccolta differenziata il consorzio doveva riscuotere tramite i comuni. Mi chiedo, ma i soldi della Tarsu che fine hanno fatto in questi 10 anni e perché un ente pubblico è pieno di debiti?

Ha trovato risposte a queste domande? 
Posso solo dirti che il Co.ri.sa 4 costituito con la legge regionale 10/93, all’art. 6 (e commissariato con la legge 26/10) all’art. 13 cita così: che i comuni devono avvalersi in via esclusiva per la raccolta differenziata dei dipendenti dei consorzi di bacino della regione Campania. Le mie risposte sono dovute dalle leggi.

Ha da recriminare qualcosa in merito all’operato del commissario Del Gaudio?
Io credo che il commissario Del Gaudio invece di chiudere l’impianto doveva dare le dimissioni visto che il 30 gennaio in  prefettura i commissari dei consorzi Salerno 1 e Salerno 2 dichiaravano di aver pagato ai propri dipendenti le mensilità fino a dicembre 2011.

Quindi è una situazione del solo corisa 4?
Si, il quale deve prendere le redini in mano, lo cita la legge 26/10 alll’art. 13 (di cui sopra, ndr)

Quindi le responsabilità sono del commissario Del Gaudio che non è stato in grado di risanare il consorzio?
Con l’insediamento il commissario doveva controllare che nel Co.ri.sa 4 esistono dipendenti full time, mentre il restante a part time. Qui si parla della violazione dell’art. 15 dello statuto dei lavoratori di cui alla legge n.300 1970. Oppure si parla di personale che dal livello 3 si trova al livello 5 o 6, chi ha concesso tutto questo?
E non finisce qui. Se parliamo dell’impianto degli inerti, il quale non è mai partito. È fermo presso l’impianto di Casalvelino Scalo è costato molto. Di questo nessuno parla, tutto tace. Oppure se si va a controllarle assunzioni che son ostate fatte dopo il 2001 presso il Co.ri.sa 4

Assunzioni per logiche clientelari?
Ovviamente mi assumo le mie responsabilità su tutto quello che ti sto dicendo. Sono un membro del sindacato Azzurro e in quanto tale io pongo delle domande poi è la magistratura che deve intervenire.

Torniamo un attimo all’impianto per inerti, a che punto è?
Esistono automezzi con vasche gialle, anche gli automezzi di colore giallo che dovevano effettuare il servizio di raccolta calcinacci non è mai partito. Il commissario liberatori si è presa una patata.

Passando alle difficoltà che affrontate voi lavoratori durante la vita quotidiana come fate a gestire una famiglia con questi problemi?
So di non essere un buon padre perché non riseco a portare i soldi a casa, una situazione dovuta da una cattiva gestione sia da parte della vecchia amministrazione che dall’attuale commissario liquidatore. Io ho 3 figli, una bambina di 8 anni, un bambino di 5 anni e un bambino piccolissimo di 18 mesi, lascio immaginarti come sto soffrendo. Questa situazione la vivono anche altri lavoratori che non parlano perché hanno paura di perdere il posto di lavoro. Però io non ho paura. 

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