La Regione Campania contro l’erosione costiera con il ‘Grande Progetto’, Legambiente: «E’ fuori dal mondo»

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La Regione Campania contro l’erosione costiera con il ‘Grande Progetto’, Legambiente: «E’ fuori dal mondo»

A questo punto bisogna agire! E’ il pensiero di quanti guardando al mare non in quanto spettacolo indiscutibimemte affascinante della natura ma quale risorsa turistica avranno pensato. Uno scenario desolante quello che si para agli occhi dei più, frutto di una erosione che sta portando via metri e metri di costa cilentana. A quanto pare la Regione Campania intende porre fine all’allarme ambientale, una vera calamità che va a sconvolgere le coste da Salerno ad Agropoli toccando litorali tra i più privilegiati dai turisti di ogni parte del globo: Pontecagnano, Battipaglia, Eboli e Capaccio i comuni più colpiti.

In cantiere ci sarebbe il progetto ‘Interventi di difesa e ripascimento del litorale del Golfo di Salerno’, un progetto finalizzato a ridare quel mare oramai negato da tempo ma apertamente bocciato da Legambiente che così si esprime: «Non è possibile – dichiara il presidente, Michele Buonomo, nel riportare la posizione ufficiale di Legambiente Campania e dei circoli di Salerno, Pontecagnano, Battipaglia, Eboli, Paestum, Agropoli coinvolti nel progetto – che tra Regione e Provincia si stia partorendo un progetto fuori dal mondo, basta infatti guardare come si stanno regolando in altre regioni per capire senza la necessità di una laurea che gli interventi previsti nel progetto, i cosiddetti pennelli e barriere soffolte, vengono oramai da anni ritenuti inadeguati sia in termini di efficacia, che di impatto ambientale, economico e sociale. In Emilia, in Toscana, ma anche nel vicino Lazio, la strategia di contrasto dell’erosione costiera fonda sui ripascimenti morbidi, uniti ad interventi collaterali che favoriscono il naturale apporto di sabbie dai fiumi e la stabilizzazione delle dune con la vegetazione. Perfino la UE, la stessa che cofinanzia il Grande Progetto, dichiara esplicitamente in un opuscolo per il comune cittadino che “le tradizionali opere ingegneristiche ‘pesanti’ come le dighe foranee o i frangiflutti comportano costi di manutenzione elevatissimi e non sempre riescono ad impedire l’erosione dei litorali, anzi in alcuni casi addirittura la accelerano». «In questo momento – continua Buonomo – più che mai non possiamo permetterci di sprecare i 70 milioni di euro disponibili, bisogna ‘fare’ e soprattutto ‘fare bene’, evitando di artificializzare 30 Km di costa a danno dei cittadini e delle attività esercenti. L’auspicio è quindi che il progetto possa essere corretto e a tal fine avvieremo una interlocuzione a pieno campo, con Comuni, Provincia e Regione, ma anche con ministero dell’Ambiente e Commissione Europea».

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