Blitz fiamme gialle a Capaccio, 140 milioni di euro non tassati e 11 denunciati: coinvolto gruppo bancario

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Blitz fiamme gialle a Capaccio, 140 milioni di euro non tassati e 11 denunciati: coinvolto gruppo bancario

I finanzieri della compagnia di Agropoli, coordinati dalla direzione Antimafia, hanno portato a termine delle indagini nei confronti di un gruppo bancario nazionale «coinvolto in operazioni di riciclaggio di circa 3 milioni di euro». Questi soldi «provengono da un ingente traffico di oltre ventimila tonnellate di rifiuti realizzato tra le province di Salerno, Napoli e Caserta». La guardia di finanza ha scoperto il «giro d’affari» nel mese di dicembre del 2012. In quel frangente i finanzieri hanno arrestato quattro persone e sequestrato beni immobili, contanti e un sito destinato a deposito di rifiuti a Marcianise dal valore di 6 milioni e mezzo di euro.

Nel Cilento Le indagini delle fiamme gialle si sono poi focalizzate a Capaccio e precisamente all’interno di uno studio commerciale precedentemente ubicato a Napoli e poi trasferito nel Cilento. Lo studio opera nel commercio di rame, alluminio, acciaio, ottone, ferro e altri materiali dello stesso genere.

Le indagini I finanzieri hanno ricostruito «movimentazioni illecite di denaro contante» per un valore di circa 28 milioni e 500mila euro in tre anni. In che modo? Attraverso prelevamenti in contanti dai conti correnti accesi a nome della medesima società. Poi altre operazioni per importi pari a 100mila euro al giorno di molto oltre la soglia consentita quotidianamente che è mille euro.

Il blitz Ai due amministratori della società, che materialmente hanno provveduto ad eseguire le singole operazioni, è stata contestata la violazione amministrativa del decreto antiriciclaggio, per cui entrambi sono stati segnalati al ministero dell’Economia e multati fino ad un massimo di 11 milioni e 400mila euro. Inoltre, i finanzieri, hanno accertato che la banca nazionale «dove avveniva il sodalizio criminoso», non ha mai segnalato all’unità investigativa finanziari gli «strani movimenti». Infatti la società è arrivata a prelevare anche 2 milioni e 800 mila euro in un solo anno. Al termine degli accertamenti, il gruppo bancario coinvolto e un suo dipendente sono stati segnalati al ministero dell’Economia e alla banca d’Italia, per l’applicazione di sanzioni che potranno arrivare fino a 1 milione di euro, «per aver omesso l’invio di segnalazioni di operazioni sospette, a fronte del sistematico prelievo di grosse somme di denaro contante da parte di uno dei due imprenditori arrestati, presso il conto corrente acceso a nome della società investigata».

Le denunce La stessa banca è stata segnalata alla procura della Repubblica di Salerno «per aver omesso l’esecuzione di un efficace azione di controllo da parte dell’organismo di vigilanza, nei confronti del direttore di filiale, imputabile per il reato di riciclaggio». Le indagini eseguite dalle fiamme gialle hanno portato alla denuncia di 11 persone, tutte del napoletano, responsabili a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, traffico e gestione non autorizzata di rifiuti, frode fiscale e riciclaggio. Sono state concluse, infine, tre verifiche fiscali nei confronti della società di Capaccio e dei suoi due amministratori, che hanno «conseguito rilevanti proventi illeciti» con l’emersione di materia imponibile sottratta alla tassazione diretta per oltre 80 milioni di euro ed all’Irap per 57 milioni di euro, nonché con la quantificazione dell’evasione Iva per 10 milioni e 200mila euro.

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