Sub morti nella ‘Grotta del Sangue’ a Palinuro, fatale il percorso «alternativo»
| di Marianna Vallone
Non ci sarebbero irregolarità da parte del diving “Pesciolini Sub” che aveva organizzato l’escursione nella Grotta del Sangue a Palinuro: infatti, con il gruppo di sei sub anche 3 accompagnatori.
Ognuno era dotato di bombole con una sufficienza di ossigeno di 45 minuti, più del doppio del tempo necessario all’escursione che sarebbe dovuta durare circa 20 minuti e ognuno dei quattro sub morti, quando sono stati ritrovati, aveva ancora tra le mani la propria torcia. Douglas Rizzo, il 41enne romano, era stato un paio di giorni prima nella grotta mortale con l’istruttore Roberto Navarra, il primo ad aver tentato i soccorsi.
Inoltre, tutti erano dotati di regolare brevetto. Insomma, una tragica fatalità. Il gruppo sarebbe stato travolto dal fango che si era alzato con i loro movimenti, i 6 sub più fortunati e in coda alla cordata sono riusciti a uscire, gli altri hanno perso l’orientamento e sono morti per annegamento.
Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire con certezza le dinamiche, per ora sarebbero due le ipotesi più accreditate. Uno dei sub potrebbe aver sbagliato strada o forse potrebbe aver volontariamente o involontariamente preso una direzione diversa da quella stabilita. Le pinne avrebbero toccato la parete fangosa sollevando limo e, in pochi minuti, la grotta sarebbe stata invasa dal fango.
Inoltre, previsto per martedì il primo sopralluogo dei vigili del fuoco all’interno della grotta e, nei prossimi giorni, il personale specializzato dovrà ripercorrere e filmare tutti i cuniculi della cavità.
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