Sala Consilina, la formazione “Salachesarà” si mobilita per tentare di rilanciare l’economia

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Sala Consilina, la formazione “Salachesarà” si mobilita per tentare di rilanciare l’economia

Vi è attesa per sabato 6 luglio a Sala Consilina, in piazza Umberto I, per la manifestazione socio-politica che tenterà di individuare un progetto collettivo per un rilancio economico e sociale del Vallo di Diano. La formazione politica “Salachesarà” si lancia per sfidare l’attuale amministrazione comune di Sala Consilina. «Dal giugno 2009, mese in cui l’attuale amministrazione ha avuto la fiducia degli elettori salesi, – spiega attraverso una e-mail giunta alla redazione – sono passati quattro anni. In questo lasso di tempo la già poco felice situazione socio-economica di Sala Consilina, del Vallo di Diano e dell’intera nazione italiana è andata peggiorando. In quest’ultimo periodo, inoltre, la cessione della gestione della rete idrica di alcuni paesi della vallata ad una società per azioni di Vallo della Lucania e la soppressione della sede giudiziaria locale hanno fatto comprendere quanto fosse necessaria una strategia (mai nemmeno pensata) per il rilancio socio-economico del comprensorio». 

«Pertanto – continua – ad un anno dalle prossime elezioni amministrative, c’è bisogno del coinvolgimento delle menti  più lucide, dei cuori più integri e delle braccia più forti per tentare di risollevare, con proposte nuove, le sorti del Vallo di Diano. Sala Consilina, essendo paese capofila, ha una responsabilità in più rispetto alle altre cittadine del comprensorio: essa deve tracciare la strada per uscire dal pantano della disoccupazione, dell’impoverimento sociale ed economico, della devastazione ambientale e del peggioramento delle condizioni sanitarie dovute ad un’urbanizzazione selvaggia della vallata, a un progressivo inquinamento dei corsi d’acqua e a un uso improprio del territorio. Il Vallo di Diano è stato addirittura utilizzato per lo smaltimento illecito di rifiuti, così come documentato dagli atti dell’inchiesta Chernobyl, condotta dal pubblico ministero Donato Ceglie della procura di Santa Maria Capua Vetere e conclusasi nel luglio 2007. Le responsabilità di tutto ciò ricadono su di una classe dirigente che – a voler essere buoni  – non è stata molto attenta a determinate dinamiche pseudo-imprenditoriali.  Da tutto ciò deriva la necessità dell’iniziativa, che sento come obbligo morale, essendo stato candidato sindaco nella scorsa tornata elettorale. Queste le ragioni dell’evento. Questi i motivi di una partecipazione convinta alla manifestazione pubblica. Questo l’intento, affinché la piazza possa tornare ad essere il centro della vita sociale di una comunità di cittadini pienamente consapevoli delle presenti difficoltà, ma anche convinti della necessità di un impegno collettivo per conseguire importanti traguardi sociali nel prossimo futuro».

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