Campania, troppi casi di tumore: correlazione tra malattia e rifiuti tossici

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Campania, troppi casi di tumore: correlazione tra malattia e rifiuti tossici

Sempre in aumento il numero dei tumori mammari in Campania. E’ il dato allarmante che emerge dal libro bianco ‘Campania, terra di veleni’ di Antonio Giordano e Giulio Tarro. Gli autori, nella loro indagine, hanno posto l’accento sulla correlazione tra l’incremento delle malattie tumorali e lo smaltimento di rifiuti tossici. Infatti, tra il 2000 e il 2005 sono stati 40mila i casi di tumori non censiti di cui il 15%  donne al di sotto dei 40 anni. La ricerca è stata poi ampliata fino ad arrivare al 2008.

In alcune zone si registrano incrementi del 20, del 30 e anche dell’80 %. Quella che gli esperti considerano la «zona rossa» si estende dal vesuviano, a ridosso del Sarno, al casertano e a ridosso del Volturno.

Secondo alcune ipotesi, tra le quali quelle del responsabile epidemiologia del Pascale di Napoli, Maurizio Montella, che ha condotto lo studio elaborando dati Istat, una spiegazione potrebbe essere l’inquinamento prolungato delle matrici ambientali.

Dunque, un disastro ambientale che ha generato, e rischia di continuare a generare, pericolose malattie genetiche e un aumento esponenziale dell’incidenza dei tumori.

I danni subìti dal territorio a causa dei crimini ambientali commessi nel tempo e della cattiva gestione dei rifiuti sono alla base dell’anomala crescita dei tumori a Napoli (+47 % rispetto alla media del resto d’Italia) segnalata nei giorni scorsi dall’Istituto Pascale in un dossier choc.

Dagli studi della Regione emerge addirittura che chi abita in alcune zone (Vesuviano, Sarno, zona del Volturno) vive almeno due anni e mezzo in meno.

Leggi l’inchiesta del Corriere della Sera

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