Gregge di 200 pecore travolte e uccise dall’alluvione

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Gregge di 200 pecore travolte e uccise dall’alluvione

Un intero gregge di 200 pecore è stato travolto dall’acqua con animali che sono addirittura finiti sugli alberi nella zona di Ponte Barizzo per effetto dell’esondazione del fiume Sele che ha allagato oltre cento ettari di terreno con allevamenti di pecore e bufale e coltivazioni di foraggio necessario per l’alimentazione degli animali. È quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Italia con bruschi abbassamenti di temperature e precipitazioni intense che hanno provocato esondazioni ed allagamenti delle campagne dove sono finite sott’acqua anche pregiate coltivazioni di ortaggi invernali. «La situazione è particolarmente grave in Campania dove – continua la Coldiretti – è esondato anche il Sarno mandando sott’acqua coltivazioni in pieno campo cavolfiori, verze e carciofi, ma anche primizie coltivate nelle serre. L’ondata di maltempo con neve, temporali e grandine ha provocato milioni di danni alle infrastrutture, alle aziende agricole e agli allevamenti nelle campagne», secondo il monitoraggio della Coldiretti. 

A preoccupare è anche il brusco abbassamento delle temperature in molte zone che mette a rischio le coltivazioni invernali come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli. «La discesa della colonnina di mercurio avviene dopo che il 2014 si è chiuso posizionandosi al primo posto tra gli anni più caldi degli ultimi due secoli in Italia, a conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano anche – continua la Coldiretti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense con vere e proprie bombe d’acqua e un maggiore rischio per gelate tardive. Una situazione che mette a rischio anche la stabilità idrogeologica con l’82 per cento dei Comuni italiani in cui sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni». 

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