Frana il Cilento, protesta a Salerno: «Nessun volantino che spieghi, generico vergogna non basta»

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Frana il Cilento, protesta a Salerno: «Nessun volantino che spieghi, generico vergogna non basta»

«Il corteo si è avviato ma non c’è un cartello o un volantino che spieghi alla gente perché stiamo manifestando». Da Salerno è questo il primo commento che arriva. «Qui i salernitani non fanno altro che dire: ‘Basta che si fa ammuina’. Non ci sono volantini, non c’è un cartello. E un generico ‘vergogna’ della Cgil senza alcun riferimento al nostro problema non basta».

Sono circa 200 i manifestanti arrivati a Salerno da tutto il Cilento per manifestare l’emergenza delle frane nel territorio a sud della Campania e per chiedere perché i fondi stanziati dalla Regione non siano stati destinati a tutte le criticità. I sindaci presenti sono quasi venti, il Comune di Auletta ha portato anche il gonfalone. E da Vallo della Lucania c’è un folto di gruppo di manifestanti. Così come da Sapri.

Il corteo è partito intorno alle 10 da piazza Vittorio Veneto, davanti la stazione ferroviaria e sta sfilando fino a piazza Amendola per essere ricevuti dal Prefetto, Gerarda Maria Pantaleo. «Durante l’incontro a Vallo è stato prodotto un documento che sarà presentato al prefetto di Salerno, Pantaleo, in cui sono state avanzate richieste precise. Innanzitutto vogliamo che si intervenga sulle emergenze – aveva sottolineato il 31 gennaio a Vallo, Maria Di Serio, segretaria generale della Cgil Salerno – anche perché i fondi stanziati dalla Regione non sono destinati a tutte le criticità, poi chiediamo un intervento strutturale che non tamponi, ma prevenga il dissesto stesso».

«Le frane, infatti, sono delle ferite aperte da anni, frutto dell’incuria e dell’abbandono di questa area da parte della politica. La gestione di alcune strade, in particolare da parte della Provincia – conclude Di Serio -, è risultata fallimentare e pertanto chiederemo al Prefetto di intervenire anche sull’affidamento tecnico della viabilità, tenendo conto anche dell’alta tassazione a cui sono destinati, per richiesta della Provincia stessa, i comuni dell’area che, per tutta risposta, non si sono visti adeguatamente tutelati».

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