L’associazione “Fare Verde” di Sapri: “C’è un popolo che grida più forte perché vuole vedere tutelati i bisogni generali e la legalità”

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L’associazione “Fare Verde” di Sapri: “C’è un popolo che grida più forte perché vuole vedere tutelati i bisogni generali e la legalità”

Giunge alla redazione del Giornale del Cilento un comunicato dell’associazione Fare Verde di Sapri, in riferimento ad un comunicato dell’assemblea degli amministratori contro l’operato della Soprintendenza di Salerno.

Il comunicato di Fare Verde.

“Combattiamo insieme ai sindaci e amministratori gli abusi della Soprintendenza” che “ha trasformato in un blocco totale l’attività edilizia sia quella legata alle nuove costruzioni edilizie legittime […] sia quella destinata al recupero e adeguamento del patrimonio edilizio esistente”. Così si legge sulla stampa che riporta un comunicato dell’assemblea degli amministratori contro l’operato della Soprintendenza di Salerno. I manifesti firmati da Comune di Santa Marina, Regione, Provincia sono ancora più espliciti, intitolano infatti di essere contro “ le umiliazioni e le offese dei provvedimenti adottati dalla Soprintendenza salernitana”.

Ebbene, se si afferma che c’è un popolo che ” grida”  (strilla, è meglio dire) perché la Soprintendenza di Salerno non permette  di soddisfare i propri bisogni individuali, spesso egoistici, c’è un popolo che grida più forte perché vuole veder tutelati i bisogni generali e la legalità.

Ma al di sopra di questi due popoli ci sono le leggi che una istituzione pubblica intende applicare. Certamente questa istituzione non agisce per fare un dispetto a chi vuole aprire ad esempio una finestra o costruire una scaletta nel giardino, ma intende tutelare il territorio e il paesaggio in special modo in un parco nazionale, patrimonio dell’Unesco.

Nella Costituzione si legge (art. 9): “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

E allora come fa una istituzione importante nonché pubblica, quale una Soprintendenza, non tener conto della Costituzione e di altre numerose norme che tutelano questo patrimonio inalienabile del Paese?

Eppure vi è “un assalto del cemento  voluto da politici miopi a cui sfugge che lo sviluppo possa passare anche dalla tutela del territorio e del paesaggio”, dichiara la CGIL di Salerno. Slow Food calcola che è stato cementificato dal 1970 ad oggi in Italia un territorio vasto come il Lazio e l’Abruzzo presi insieme.

Nel Basso Cilento si assiste ormai ad abusi edilizi e relativi sequestri che non hanno precedenti. 50 sequestri da l’inizio dell’anno realizzati dalla Guardia di Finanza nel Parco nazionale del Cilento  Non passa giorno infatti che la stampa non riporti questi illeciti. Il 30 marzo sono stati sequestrati dai carabinieri 9 lidi abusivi (erano privi di autorizzazione) sulla spiaggia di Policastro, e denunciati i tecnici comunali di Santa Marina.

Insomma per fortuna c’è un popolo che grida molto forte che non si può deturpare per scopi personali il paesaggio, consumare suolo prezioso, occupare aree demaniali che sono di tutti. Parafrasando un noto inno grida: “Meno male che la Soprintendenza c’è”.                           

E questi abusi non sono un’invenzione dei soliti noti, ma anche la preoccupazione di un Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania che ha pubblicato recentemente un libro su questo argomento.

Davanti a questi dati allarmanti cittadini singoli e associati come le associazioni ecologiste e i sindacati confederali, CGIL in testa,  non possono che gridare contro i tentativi di cambiare le norme che tutelano il territorio. Si è visto per il Parco delle Sughere, adesso con il tentativo della Regione Campania di abrogare la legge 5 del 2005 di protezione dell’area archeologica  di Velia e del suo habitat paesaggistico. A nessuno era venuto ancora in mente

Sono, oppure no, tentativi questi  di permettere l’avanzata dello scempio edilizio già, come si è visto, in uno stato avanzato, che distrugge il Bel Paese?  Se continua così dovremmo togliere questo aggettivo bello al paese.

Ma questo forse è solo una spia del tentativo non troppo nascosto di qualche politico di accontentare particolari categorie di cittadini in modo “ di sfondare” nelle politiche del prossimo anno, dopo aver salito tutti i gradini delle istituzioni locali. O No!

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(Photo: Fare Verde Sapri)

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