Caso petrolio Vallo di Diano: incontro Padula, sempre più compatto il fronte del “NO”

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Caso petrolio Vallo di Diano: incontro Padula, sempre più compatto il fronte del “NO”

Documentare e sensibilizzare il cittadino sui gravi rischi che comporterebbero le eventuali indagini volute dalla multinazionale Shell, è questa la finalità dell’incontro che il Comitato “Cittadinanza attiva” ha promosso domenica 4 marzo presso l’Aula consiliare di Padula.

L’incontro ha determinato ancora una volta un deciso “NO” degli 8 Comuni interessati ed un fronte conpatto dell’intero Valdiano preoccupato di eventuali ed irreversibili danni economici ed ambientali per l’intero comprensorio.

Alla serata hanno preso parte esperti che hanno fornito dati sul progetto Shell, tra questi l’economista Antonio Bianculli e la geologa Marianna Iannone che ha relazionato a nome di Franco Ortolani ordinario dell’università Federico II di Napoli. “Ad oggi – ricorda la Iannone – i comuni interessati dal progetto, ricadono nella più alta zona sismica e alla presenza di falde acquifere superficiali. Un pozzo arrecherebbe danni ambientali disastrosi, in quanto andrebbe ad inquinare le falde acquifere superficiali, risorsa primaria del Vallo di Diano; sarebbe il primo caso in Italia in cui si istallerebbe un pozzo di indagine petrolifera in zone ad alto rischio sismico”.

Presenti all’evento il sindaco di Padula Paolo Imparato, il presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Raffaele Accetta, il sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino e il vicesindaco di Montesano Giuseppe Rinaldi, che compatti hanno sottolineato la necessità di difesa di un  territorio da fittizzi ricavi economici.

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