Sub morti a Palinuro, ecco le tragedie precedenti in quelle grotte: nel ’96 tre morti

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Sub morti a Palinuro, ecco le tragedie precedenti in quelle grotte: nel ’96 tre morti

Continua il lavoro degli inquirenti per ricostruire le dinamiche della tragedia che sabato scorso è costata la vita a quattro sub romani, durante un’immersione nelle acque del mare di Centola.

Intanto, si parlerebbe di irregolarità: il gommone guidato da un minorenne e all’allarme lanciato in ritardo ma su queste presunte violazioni stanno indagando gli inquirenti coordinati dal sostituto procuratore del tribunale di Vallo della Lucania, Renato Martuscelli.

I familiari, invece, sempre più decisi a scoprire la verità, si starebbero per costituirsi in un comitato per affidare i loro interessi ad un unico pool di avvocati.

Le precedenti tragedie. Le cavità cilentane, protagoniste dal punto di vista naturalistico e artistico per la loro bellezza, sono purtroppo famose anche per la loro pericolosità.

La tragedia di sabato, costata la morte a 4 sub, è solo l’ultima di una lunga serie di incidenti, il più grave avvenuto l’11 settembre del ’96, quando tre polacchi, Fall Spyrka di 19 anni, Gregorz Sosinka di 21 e Witold Olszowski di 37 anni, hanno perso la vita durante una immersione nella grotta denominata ‘’Scaletta’’ a Punta Iacco.

I tre polacchi facevano parte dell’ Accademy Club di Cracovia, una scuola di immersione, ed erano in possesso di patentino. I loro corpi sono stati trovati ad una profondità di di circa 45 metri, all’interno di un lungo cunicolo.

Due anni dopo, nel settembre 1998, morirono nei fondali della “Grotta Azzurra” due sommozzatori milanesi, Giuseppe Tosi, 30 anni, e Maurizio Melon, 44 anni. I loro corpi furono trovati prigionieri nella “Camera della Neve”, un cunicolo a quasi venti metri di profondità.

Il 5 agosto 1994 a perdere la vita nelle viscere cilentane un altro sub, Mauro Bossi, 33enne milanese. Bossi si era tuffato per esplorare le numerose grotte della zona del Buondormire, da cui però non è mai risalito.

Nell’agosto del 1984 stessa triste sorte tocca a  due giovani speleologi subacquei friulani, Stefano Modonetti, di 29 anni, e Luigi Savoi, di 28. Facevano parte di un gruppo di speleologi di Udine e avrebbero dovuto esplorare un cunicolo che porta in una grande grotta sottomarina. Per motivi mai accertati i due subacquei percorsero per una cinquantina di metri un cunicolo cieco dal quale non riuscirono a tornare indietro.

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Foto – Biagio Fedullo per Costa del Cilento

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