Sospeso Piano di zona S9, comitato: «Istituzione piegata a logiche di parte»

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Sospeso Piano di zona S9, comitato: «Istituzione piegata a logiche di parte»

Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, con delibera di giunta ha sospeso il commissariamento del Piano di zona S9. Sulla notizia, giunta mercoledì pomeriggio, si è espresso anche il Comitato Cilentano per i Diritti Sociali, nato per scongiurare il commissariamento dell’ambito sociale che ha Sapri come comune capofila.

Piano di zona S9, sospeso provvedimento di commissariamento

«Nel decreto – spiega il Comitato a mezzo stampa – si legge: “l’esercizio dei poteri sostitutivi degli ambiti (il commissariamento dei comuni n.d.r.), diversamente da quanto previsto dalla legge regionale e da quanto già in passato operato (sic!), non ha tenuto conto dei termini previsti al comma 3 dell’art. 47 della legge 11/2007” e  neppure ha fornito le motivazioni per giustificare la comprovata urgenza alla base del provvedimento. Quindi il Presidente Caldoro è stato obbligato ad annullare tutti gli atti “al fine di conformare l’azione amministrativa alle norme di legge».

«Inoltre, l’illuminato presidente Caldoro  – ha continuato il comitato – ha disposto di trasmettere l’atto di revoca alla giunta e all’assessore per i conseguenti “adempimenti di competenza”; in pratica, ha dato mandato  di procedere alla revoca in “autotutela” di tutti gli atti prodotti, compresa la delibera di giunta Regionale».

«È triste pensare che una istituzione, piegata alle logiche di parte, possa far confusione ed utilizzare in modo frettoloso ed inappropriato l’esercizio del potere sostitutivo nei confronti degli enti locali, la cui autonomia è garantita dalla Costituzione Italiana. Per capirci – conclude il comitato – è come se il Presidente della Repubblica con proprio decreto sciogliesse, commissariandolo, un comune, per poi accorgersi dopo qualche mese di aver sbagliato o di aver erroneamente interpretato la legge, obbligando il consiglio comunale a tornare in carica dopo averlo destituito. Vergogna!»

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