Leo In e CilentoHH, quando la musica ti fa uscire dalla ‘Tana ro lion’

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Leo In e CilentoHH, quando la musica ti fa uscire dalla ‘Tana ro lion’

Leo In, nome d’arte di Leoluca Inverso, 17 anni e la grande, grande passione per la musica. ‘Inda a tana ro lion’ è il suo nuovo singolo pubblicato il 2 marzo. Membro attivo di ‘Cilento HH’ Leo porta avanti il progetto con dedizione, firmando collaborazioni importanti con gli altri artisti del territorio. «Credo molto in questo progetto – ha spiegato Leo ai microfoni del giornale del Cilento che l’ha intervistato -. Spero sia un bel trampolino di lancio per soddisfazioni future». Leoluca sta attualmente lavorando ad un EP che assimili quanto da lui appreso in questi anni «Sto elaborando nuovi stili e mi sento pronto a far uscire questo progetto – si confida -. Specialmente perché sento che è arrivato il momento di uscire dalla mia ‘tana ro lion’»

Cos’è cilento HH?

Cilento Doppia H è probabilmente l’emblema di un messaggio importante che attraverso questo movimento musicale vogliamo portare al territorio. Che ancora esistono persone che approcciano al mondo della musica con professionalità e rispetto per la propria terra. Ora si sta lavorando ad un Cypher, il che sarebbe la prima volta che avviene nel Cilento un qualcosa di simile, nonostante la ottima riuscita della Jungle Warriorz Posse Track, che ha aperto la strada ad importanti progetti futuri, che non vedono soltanto questo Cypher, ma soprattutto un Mixtape che vedrà coinvolti tutti gli mc del movimento. Penso che chiunque ha a che fare con il mondo dell’hip hop nel territorio cilentano può e deve sentirsi rappresentato da questo progetto, poiché nasce dalla necessità di promuovere non solo l’aspetto musicale, ma soprattutto il Cilento nella sua totalità. Ognuno di noi, siamo all’incirca 20 componenti, pur provenendo da paesi e realtà diverse ha voluto dire la sua, sfruttando a pieno le caratteristiche di questo genere musicale. Il mio essere inglobato in questo progetto è stata una conseguenza. Si è cercato di introdurre chiunque dimostrasse di tenerci all’ideologia che si voleva portare avanti, e per me è stata subito un’occasione unica e ho deciso di abbracciare subito un progetto così innovativo, che per la prima volta ha preso vita nel Cilento. Infine il rapporto con gli altri componenti del movimento va ben oltre la semplice sfera musicale, è un rapporto di reciproca stima personale e grande amicizia, dunque sono contento di esserne parte attiva.

È da poco uscito il tuo nuovo singolo, parlaci un po’ della canzone. Di cosa parla? Quale messaggio vuoi mandare?

È uscito questo mio nuovo singolo che si intitola “Inda a tana ro lion”. Diciamo che ho giocato un po’ sul mio nome d’arte nel pensare a questo titolo, e per quanto riguarda il testo è stato concepito nel mese di luglio circa. È nato tutto da una mia riflessione su come debba essere concepita la figura dell’mc all’interno del panorama musicale, e ho dato la mia visione spensierata della figura, ironizzando anche su delle mie esperienze personali, che prendono anche le distanze dal vero significato del brano. Alla fine il mio viaggio sarebbe un progetto di metamorfosi che porta il leone, in questo caso l’Mc, nel riuscire ad evadere dal suo guscio, nel non sentirsi confinato soltanto nell’ambito animale, ma che riesca a diventare uomo ed essere accettato da un’opinione pubblica che spesso lo ha emarginato. Penso che il ritornello possa aiutare chiunque voglia riuscire a comprendere questo messaggio, e mi auguro che il pezzo piaccia per la sua autenticità e per la sua freschezza, e soprattutto per il grandissimo lavoro che è stato fatto per il montaggio video da Valentino Manganelli (Dop Video Production) e, per quanto riguardo la registrazione, il missaggio e il mastering da parte di Edoardo Di Vietri (Hexagonlab Recording Studio).

Che cos’è per te “a tana ro lion”?

Ho iniziato a concepire la “tana ro lion” come il locus amenous di ogni musicista, e cioè lo studio di registrazione. Sta proprio nell’evadere, ogni tanto, da quella realtà che porta il leone a diventare uomo, e guardare la realtà delle cose sotto un’altra luce. Come ho già detto ho preso come esempio il leone giocando sul mio nome d’arte, ed anche perché é un animale che mi affascina per la sua ambiguità d’essere, dunque si prestava benissimo alla tematica del pezzo, e al messaggio che volevo comunicare.

Sei giovanissimo ma ti sei già lanciato nella carriera di rapper, incidendo diversi pezzi e partecipando a numerose collaborazioni. Quanto è difficile nel cilento emergere musicalmente e cosa consiglieresti ai ragazzi che vogliono intraprendere la tua stessa strada?

Dato il fatto che mi ritengo un sognatore, nonostante spesso anche io ho i miei momenti di negativismo, penso che con la forza di volontà e l’umiltà si possano raggiungere obiettivi importanti, basta crederci e imparare a conoscere e valorizzare se stessi, perché solo così si mettono le basi per un percorso producente. Il Cilento ha bisogno dei sognatori, di chi crede ancora nelle arti, perché è uno dei beni e dei valori più veri che possiede, e con la riconoscenza si valorizzano queste figure. In generale penso che si può emergere nel Cilento, facendo emergere il Cilento attraverso ciò che si produce.

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