Donna di Capaccio partorisce feto morto, effettuato l’esame macroscopico: svelata la causa del decesso

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Donna di Capaccio partorisce feto morto, effettuato l’esame macroscopico: svelata la causa del decesso

All’ospedale Santa Maria della Speranza, una donna di Capaccio di 33 anni doveva partorire nel pomeriggio di sabato 23 febbraio quando ha scoperto di essere incinta di un feto morto. La donna era ricoverata da una settimana nel plesso ospedaliero salernitano.

La storia I sanitari del reparto di ginecologia hanno seguito la donna per 42 settimane, sottoponendola agli accertamenti regolari. Nel pomeriggio del 23 febbraio però, un’ecografia ha rivelato la tragica notizia: il cuore del piccolo non batte più. La donna è stata sottoposta ad un’urgente operazione con taglio cesareo e il feto, purtroppo, è stato estratto senza vita. Il marito ha esporto immediatamente querela presso il comando dei carabinieri della stazione di Battipaglia. I militari hanno sequestrato la cartella clinica e informato il magistrato di turno presso la Procura di Salerno. La Procura ha aperto un’inchiesta. Il medico legale ha fatto visita al feto per accertare le cause del decesso. Il pm Rotondo ha fatto notificare 9 avvisi di garanzia ad altrettanti medici e sanitari. Si tratta dei dottori che hanno assistito la donna nei sei giorni di ricovero all’ospedale Santa Maria delle Sperenza di Battipaglia. Tra le nove persone indagate figurerebbe anche il responsabile dell’unità di ginecologia.

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I particolari Nella giornata di ieri, venerdì 5 aprile, è stato effettuato un esame macroscopico sul feto. Da i primi risultati pare che a determinare il decesso sarebbe stata un’insufficienza feto/placentare. Il decesso sopraggiunto mentre il piccolo si trovava ancora nel grembo della sua mamma sarebbe dunque da attribuire all’invecchiamento della placenta, fattore compatibile con il raggiungimento della 42esima settimana di gestazione, che la donna ha trascorso ricoverata nel nosocomio battipagliese. Un altro importante aspetto della vicenda sta nel fatto che, a quanto sembra essere stato evidenziato dai primi risultati dei referti inerenti gli esami autoptici, il decesso del piccolo sarebbe avvenuto tra le 7.00 e le 8.00 di quella tragica mattina. In questo caso, diventano determinanti anche gli esami eseguiti nel corso della mattinata dalla madre del piccolo che fu sottoposta, proprio intorno alle sette, ad un primo tracciato (che non si trovò nella cartella clinica e ad oggi è ancora mancante) e dopo circa due ore ad un secondo tracciato ed alla successiva ecografia che confermarono l’assenza del battito del bambino inducendo i medici a praticare un cesareo di urgenza. Ora toccherà agli inquirenti, con l’aiuto del perito medico, a fare chiarezza sulla vicenda.

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