Rete abbandonata uccide pesci e intrappola specie rare nell’area marina protetta di Camerota: la denuncia di un sub

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Rete abbandonata uccide pesci e intrappola specie rare nell’area marina protetta di Camerota: la denuncia di un sub

C’è una rete da pesca abbandonata in fondo al mare. Lasciata lì da un pescatore perchè è incastrata negli scogli. E’ stata abbandonata e continua a causare la morte di tante specie animali che vivono nell’area marina protetta ‘Costa degli Infreschi e della Masseta’. Nel cuore del Parco nazionale del Cilento, in una zona super protetta. E’ denominata zona A a tutela integrale. E’ vietata la pesca, ma anche il transito e la balneazione, che non sia di carattere scientifico e di controllo. Durante una immersione di piacere insieme ad alcuni amici, un sub che da anni lavora a Marina di Camerota, ha scoperto, a circa 40 metri di profondità, una lunghissima rete da pesca alta due metri che si prolunga per circa 200 metri. La rete poggia sul substrato e in alcuni punti ha già arrecato danni all’ecosistema marino con il soffocamento delle rare gorgonie rosse. E’ in mare da circa un mese, lo si deduce dai pesci catturati ormai mangiati dai loro simili e dalla patina di sedimento che si è depositato sulla rete.

Il sub è a capo di una associazione sportiva dilettantistica e ha denunciato il tutto al comandante della capitaneria di porto di Marina di Camerota, Amleto Tarani, e al primo cittadino del comune costiero cilentano, Antonio Romano. «Se la rete resta sul fondo – afferma l’esperto – con il passare del tempo continuerà ad uccidere animali e ad arrecare danni all’ecosistema marino, ma è molto pericolosa anche per i subacquei che visitano questa splendida zona».

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Twitter @martinoluigi92

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