Rischio valanghe di fango a Sala Consilina, Codacons: «C’è uno studio che lo prova»

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Rischio valanghe di fango a Sala Consilina, Codacons: «C’è uno studio che lo prova»

Uno studio dettagliato sulla valutazione del rischio di valanghe di fango a Sala Consilina. A comunicarlo è la Codacons locale che «ringrazia gli autori dell’articolo scientifico  – scrive in una nota stampa – e invita l’amministrazione a dedicare un incontro per l’ascolto delle conclusioni dei lavori svolti dal gruppo di ricercatori. A volte si fanno incontri piacevoli sulla rete, a volte no. – continua la Codacons – Il dettagliato lavoro svolto dai professori/ricercatori Santangelo, Santo, Di Crescenzo, Foscari, Liuzza, Sciarrotta e Scorpio appartiene alla prima categoria di incontri. Gli atenei di appartenenza degli studiosi sono l’Università di Napoli “Federico II” e l’Università di Salerno».

Il responsabile della sede locale, Roberto De Luca, mette anche in evidenza come il territorio, stando agli studi dei docenti, sia stato già interessato in passato da eventi del genere. «Che cosa mi ha spinto a scaricare dalla rete il lavoro sulla valutazione del rischio collegato a eventi franosi dovuti a piogge intense (di certo un campo scientifico che non rientra tra quelli di competenza di nessuno dei nostri associati)? Semplice: – spiega  – questi studiosi hanno voluto dedicare un’attenzione particolare proprio al territorio di Sala Consilina, riportando mappe degli eventi storici connessi alla caduta di piogge intense. Gli ultimi, in ordine temporale, hanno interessato proprio piazza Umberto I e zone limitrofe (1927 e 1947). Il 13 giugno del 1858, tuttavia, ci furono 22 vittime a causa di un evento franoso, con il crollo di 50 case nelle prossimità di Largo Ugo Bassi. Ma forse l’evento più drammatico fu quello del 9 giugno del 1806, quando in Via De Petrinis e nelle immediate vicinanze 30 furono le vittime, 50 i feriti e molte le case distrutte dai detriti portati a valle dalla furia delle acque. Gli studi sono corredati da un’interessante documentazione fotografica del 1927 e del 1947».

E ancora: «La crescita urbanistica dal 1871 al 2009 è stata documentata insieme all’incremento demografico dagli 8181 abitanti censiti nel 1871 ai 12732 abitanti del 2009. Una mappa del rischio idrogeologico, un elenco dei punti critici dal punto di vista idraulico, e una mappa completa dello stato della rete idraulica sono stati riportati nell’articolo scientifico». «Tanti dati e tante analisi utili per un’amministrazione, – continua De Luca – anche per programmare interventi futuri o comportamenti da adottare, affinché non si ripetano più eventi quali quelli menzionati sopra. Chiaramente, – aggiunge – solo gli autori del lavoro o studiosi competenti nel campo potranno illustrare correttamente le conclusioni riportate nell’articolo pubblicato su di una rivista scientifica internazionale. Il nostro invito all’amministrazione, pertanto, è quello di sollecitare alcuni esperti (se non proprio gli autori stessi), affinché si possa rendere l’intera popolazione consapevole di quali potrebbero essere le conseguenze di una eventuale non corretta manutenzione della complessa e preziosa rete idraulica cittadina, di un eventuale progressivo abbandono del territorio sui versanti salesi dei monti della Maddalena e di una eventuale non oculata politica urbanistica».

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