Sessa Cilento, un cittadino denuncia la discarica abusiva scoperta sulla provinciale 116:«Chi vigila è assente e pensa solo allo stipendio» (FOTO)

| di
Sessa Cilento, un cittadino denuncia la discarica abusiva scoperta sulla provinciale 116:«Chi vigila è assente e pensa solo allo stipendio» (FOTO)

Giunge in redazione la lettera di Nicola Della Greca originario di Sessa Cilento che ha intrapreso una passeggiata con la bicicletta sulla strada provinciale 116 fra Sessa e Omignano. Causa una frana la strada è chiusa al traffico da diverse settimane, ma appena superata la frana appare agli occhi di Nicola una discarica abusiva a cielo aperto. Ecco la lettera-denuncia:

Percorrendo in bicicletta la strada provinciale 116, che collega Sessa Cilento ad Omignano Scalo, sono arrivato al tratto dove la strada è preclusa all’accesso in seguito agli effetti di un movimento franoso, verificatosi da più tre anni e tutt’ora si trova nel medesimo stato, ma che stando ad informazioni apprese in merito, è ancora in corso la procedura per l’appalto dei lavori che la Provincia pare abbia già finanziato.

Spinto dalla curiosità nel constatare dopo l’innumerevole lasso temporale lo stato dei luoghi, mi apprestai a percorrere a piedi il tratto stradale precluso alla circolazione veicolare, notando alcune novità del tutto inaspettate. Causa la frana, la quale interessò gran parte del costone sul quale si sviluppa parte della citata arteria, del quale si è conservata soltanto la zanella della cunetta di deflusso delle acque, ho notato il crescere spontaneo della vegetazione a ridosso delle pareti stradali e in superficie dell’esistente manto stradale, ciò causato dalla mancata pulizia e manutenzione ordinaria in quanto il tratto non è interessato dalla circolazione veicolare.

Inoltre, quasi a ridosso della frana, sono presenti numerosi cumuli di macerie e rifiuti di ogni genere: arbusti provenienti dalla potatura di alberature varie, sterpaglie, rifiuti edili, plastica, indumenti, materiale indifferenziato, il tutto anche raccolto in appositi sacchi, oltre che ad un elemento che probabilmente fece parte di un servizio igienico di un’abitazione, e che era stato gettato lì in bella evidenzia, e che personalmente reputo il simbolo di quello stato dei luoghi.

La conclusione che dedussi fu che tutti quei rifiuti, che in parte erano lì da tempo, e che le operazioni di “discarica” fossero comunque ancora attive. Infatti qualche settimana più tardi, rivisitai quei luoghi e, fu evidente la presenza di nuovo materiale di rifiuto. Osservando quello spettacolo penoso, sorse in me una rabbia e un sentimento di sconforto, in quanto siamo buoni solo ad usare le parole, senza che ad esse corrispondano fatti concreti: ci si lamenta, si blatera qua e là, di questo e di quello, di cose fatte e che si potrebbero fare, ma a conti fatti non si conclude mai niente; mai qualcuno che prenda l’iniziativa seriamente in modo da far cambiare un po’ in meglio il corso delle cose.nViviamo in un momento di grave crisi, non solo di tipo economico, ma soprattutto in profonda agonia di sentimenti, civiltà, rispetto, amore per il prossimo, tutto riassumibile in crisi sociale. Tutta quella robaccia chi l’ha gettata? Sicuramente gente del posto, non di certo terzi provenienti dai comuni limitrofi, e magari qualcuno li avrà senz’altro intravisti in quei momenti di pura inciviltà. Chi vede non parla, e chi dovrebbe vigilare è del tutto assente, tanto l’importante è arrivare alla fine del mese per percepire lo stipendio! E poi mi si viene a parlare di rispetto per il territorio, di prevenzione ambientale, di valorizzazione e tutela delle aree site in area del Parco Nazionale (la zona in questione ricade in area C del Parco Nazionale de Cilento), di promozione dei territori. L’unica cosa che noto è per tutto questo la cittadinanza lo promuove volendo riassumere in eventi estivi del tipo sagre, feste di piazza e manifestazioni non proprio attinenti, tappezzando di manifesti e volantini mezzo territorio, ma che si conlude sempre con la solita “mangiata a crepa-panza”, musica, tarantelle, divertimento e fuochi d’artificio.

Occorre che la gente si svegli e ricominci a pensare con la propria testa, se ce l’ha, e non con quella degli altri, e ricominci ad adoperarsi per cose importanti per la comunità e non a distruggere il territorio che il Creatore ci ha donato, perché è vergognoso osservare territori adibiti a discarica, percorsi da incendi, abbandonati all’incuria. Serve soprattutto riappropriarsi dei propri doveri ed assumersi ognuno le responsabilità spettanti, e pian piano a riconquistare un briciolo di civiltà. Il mio sentimento è che purtroppo nulla o poco cambierà e che sarà sempre peggio; per questo soffro di una profonda vergogna ad essere cittadino di questo stato e di appartenere a questa società che di civile ha ben poco. Molti dicono:«Il nostro territorio potrebbe vivere di turismo». Stando ai fatti, il sostantivo è del tutto sconosciuto!

Concludendo, il simbolo che rappresenta il comportamento dell’attuale società è proprio quel vaso igienico il quale dapprima “sedotto”, poi utilizzato all’uso prescritto, adesso è stato abbandonato a se stesso in quella nuova discarica a cielo aperto nei pressi di Sessa Cilento.

©

Consigliati per te

©Riproduzione riservata