Coldiretti Salerno, presto on line il sito web per lavoratori stagionali

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Coldiretti Salerno, presto on line il sito web per lavoratori stagionali

La Coldiretti provinciale di Salerno sta lavorando ad un portale web per facilitare l’incontro tra le imprese agricole che ricercano personale ed i lavoratori stagionali.

L’obiettivo è quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel comparto agricolo. Lo sviluppo del sito, che sarà operativo per gennaio 2013, si inserisce nel programma di attività della Coldiretti provinciale di Salerno per l’assistenza alle imprese e la qualificazione dei lavoratori in agricoltura. 
«Il servizio on line – dichiara il direttore provinciale Salvatore Loffreda – sarà utile alle imprese che desiderano pubblicare la loro offerta di lavoro e ai lavoratori stagionali che si candidano per essere assunti. Le aziende agricole hanno bisogno di molta manodopera: per ogni prodotto la ‘stagione’ dura in molti casi solo poche settimane e quello che andremo a proporre è quindi un servizio pratico e utile per far incrociare in tempi rapidi domanda e offerta di lavoro». Secondo Coldiretti, il servizio sarà utile soprattutto ai più giovani: «Da un paio di anni registriamo una maggiore forza lavoratrice composta da ragazzi che nella raccolta stagionale stanno sostituendo i lavoratori più anziani – continua Loffreda – ecco il motivo della scelta di un portale web, di facile utilizzo. In un momento di crisi come questa, in cui il tasso di disoccupazione ha raggiunto cifre davvero preoccupanti, Coldiretti Salerno vuol fare la sua parte, contribuendo, in maniera del tutto gratuita, a facilitare l’incontro tra aziende e stagionali». La manodopera è molto richiesta nei periodi di raccolta: in autunno per la vendemmia, la raccolta delle olive o dei kiwi. In inverno per la raccolta degli agrumi. In primavera per ciliege, fragole e ortaggi. In estate per la raccolta delle cipolle, dei pomodori, delle nocciole. Molto forte è anche la richiesta per il comparto florovivaistico. La richiesta di manodopera proviene anche dai magazzini ortofrutticoli che cercano lavoratori in possesso di particolari qualifiche professionali, ma si cerca personale anche per la sistemazione e l’imballaggio dei prodotti ortofrutticoli. Lavoro non manca neanche negli agriturismi e nelle fattorie didattiche e sociali con la richiesta di personale per mansioni di servizio in sala e/o in cucina e di assistenza a bambini o visitatori.

«In controtendenza rispetto al trend generale del mercato del lavoro in Italia e nonostante la crisi – ricorda Loffreda – i lavoratori dipendenti nel primo trimestre 2012 sono aumentati del 10,1%, una crescita che riguarda soprattutto i giovani. Coldiretti stima che un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura abbia meno di 40 anni». Lo scorso anno, su 20,3 milioni di ‘buoni lavoro’ contabilizzati dall’Inps un quarto è stato utilizzato dagli studenti, che alle vacanze al mare o in montagna hanno preferito un’attività remunerata di raccolta della frutta nei campi. «In agricoltura il lavoro c’è sia per chi sceglie di scommettere su un’azienda agricola sia per chi chiede possibilità di occupazione – conclude Loffreda – e quello stagionale è una grande opportunità, per molti disoccupati, immigrati, donne e giovani, un lavoro che è in grado di garantire un forte valore economico». «L’agricoltura sarà in grado di offrire nuove opportunità di lavoro a 250.000 giovani nel corso dei prossimi dieci anni – fa eco il presidente nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, il salernitano Vittorio Sangiorgio – a crescere sarà la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a figure specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifiche coltivazioni, la conduzione di macchinari o la gestione di attività che oggi si sono integrate con quella agricola all’interno dell’ azienda: dalla vendita diretta dei prodotti tipici alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell’uva in vino, delle olive in olio ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. Le difficoltà di reperimento di manodopera – conclude Sangiorgio – si registrano infatti per figure professionali tradizionali che vanno dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazione, alla vinificazione o alla produzione di yogurt e formaggi».

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