Dissesto idrogeologico, Armando Mazzei scrive alla Regione: “La situazione di Roscigno è grave, si richiedono interventi urgenti”

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Dissesto idrogeologico, Armando Mazzei scrive alla Regione: “La situazione di Roscigno è grave, si richiedono interventi urgenti”

E’ ancora piena emergenza dissesto a Roscigno, il “paese che cammina”, colpito nel 2010 da una delle più disastrose calamità naturali degli ultimi anni.

In particolare la località Sant’Andrea vive una situazione definita oramai al limite della vivibilità tanto da spingere il neosindaco Armando Mazzei a scrivere alla Regione chiedendo interventi urgenti e risolutivi: «La situazione della viabilità è penosa – dichiara Mazzei – i cittadini sono costretti ad allungare la percorrenza per raggiungere gli altri centri con non pochi disagi soprattutto per gli studenti che sono costretti a svegliarsi con largo anticipo. Nonostante 70mila euro stanziati due anni fa per un monitoraggio propedeutico a interventi volti alla messa in sicurezza delle strade, al momento ancora nulla di concreto è stato fatto». Delle tre strade di collegamento sulla sola Sp 418 sono stati eseguiti lavori per il ripristino della viabilità mentresulla provinciale 342, in località Sant’andrea la situazione di una gravità e pericolo estremo: «Roscigno – continua il sindaco – è un territorio con una sua specificità, cosa della quale non si sta tenendo conto l’intero paese è a rischio frana, a questo si aggiunga il fatto che dovrebbero essere eseguiti anche interventi di reggimentazione delle acque nel vallone, non ancora eseguiti. La situazione è grave e richiede interventi urgenti anche in considerazione che, andando incontro all’inverno, ulteriori saranno i disagi dovuti al maltempo sempre più incalzante. È per questo che ho chiesto un incontro urgente con l’assessore Cosenza. Noi non chiediamo lo stanziamento di milioni di euro – conclude Mazzei – basterebbero piccoli interventi per consentire almeno una viabilità provvisoria ma sicura».

“Il paese che cammina”, ricordiamolo, non è estraneo ad eventi franosi, i suoi abitanti convivono infatti da tempi immemori con tali eventi. Il paese infatti venne distrutto e poi riedificato nel corso dei secoli per ben tre volte: intorno al 1600, intorno al 1700 e con un ultimo trasferimento nel sito attuale agli inizi del 1900). Lo studioso Lucido di Stefano nei suoi Discorsi storici sulla valle di Fasanella descrivendo Roscigno scrive:«…Fu Ella malamente situata in terra non stabile per esser un masso di Creta, e per dapertutto sgorgare acqua, avendo ne’ lati de Torrenti, che rodono il terreno, oltre un altro, che passa per mezzo dell’Abitazione; ond’è, che in tempo di està dissecandosi l’acqua, e restringendsi il terreno cretoso, le mura dell’edifizi delle Case si aprono facendo delle gravi lesioni, ed aperture con pericolo di rovinarsi, siccome molti ne sono rovinati, senza esservi Casa, che non patisca tale difetto, stando in gran pericolo l’Abitatori allorche soffiano l’Aquiloni, gli Scilocchi….».

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