Giuliano Cappuccio a quasi tre mesi dall’infortunio, tra ringraziamenti e polemiche nei confronti della Lega
| di Antonio Montuoro
Una squadra, la Polisportiva Marina, in grado di risalire la china e lottare addirittura per il titolo. Una difesa, la migliore del campionato fino a quel momento, fino a quel maledetto momento. Siamo al 24 febbraio 2015, quando Giuliano Cappuccio, portiere titolare della squadra di Marina di Camerota, militante nel campionato di prima categoria girone H, mette un piede in fallo durante l’allenamento, provocando così la rottura del tendine d’Achille. «Ho capito subito di essermi rotto qualcosa, ma ho preso tutto con estrema calma». Cosa non comune in un ragazzo di appena 20 anni. «In quel momento ho pensato a mille cose, a come sarebbe stato non calcare il campo per tanto tempo». Abbiamo di fronte un giovane voglioso ancora di esperienze, glielo leggi dagli occhi. «Se non avessi avuto la mia ragazza e la mia famiglia vicini non so come avrei fatto».
«Stavamo facendo gli ostacoli, in una giornata di allenamento normale. All’ultimo, sono caduto e ho sentito chiaramente che il tendine cedeva. (in gallery la foto della ferita) Non sono pazzo, ma solamente esperto di questi infortuni, mio padre e mio zio hanno patito già roba del genere, quindi ho capito subito che avrei avuto davanti mesi e mesi di degenza e terapia». Maturità eccezionale a dispetto dei 20 anni. «Un po mi è cascato il mondo addosso – spiega Cappuccio – perché fino a quel momento ero in lizza per essere il miglior portiere del campionato, insieme a Ianni e Tancredi, e non me ne vogliano i due, ma ero il grande favorito. La miglior difesa fino a quel momento e un rendimento da parte mia straordinario». Essere cosciente dei propri mezzi non è narcisismo, ma segno di grande intelligenza. Cappuccio non si nasconde. Neanche quando parla della ragazza e degli affetti più cari, fondamentali per vedere il traguardo all’orizzonte. «Sarò grato in eterno alla mia ragazza, senza di lei non so come sarebbe passato questo tempo. La famiglia, gli amici e i compagni di squadra hanno fatto sentire il loro affetto, da subito».
Cappuccio parla anche del campionato in corso, della sua squadra, il Polisportiva Marina, che a 2 giornate dalla fine staziona in zona playoff. Il portiere non dimentica che la squadra di mister Infantini, qualche tempo fa lottava addirittura per il titolo e inaspettatamente decide di parlare a ruota libera su fatti avvenuti quest’anno. «La lega non si è comportata giustamente con noi, lo dico senza remore e voglio che questa cosa sia scritta. Una piccola realtà come la nostra secondo me non era ben vista in vetta, e quindi tramite parecchi sotterfugi e ostacoli vari ci ha un po impedito di stare lassù (Non usa proprio questi termini, ma non possiamo scrivere testualmente in questo caso…). Non tolgo i meriti agli avversari sia chiaro eh».
Parlerebbe ore e ore, Cappuccio, ma ovviamente non si può. «Sono sicuro che tornerò più forte di prima per la nuova stagione. Auguro ai miei compagni di vincere i playoff e salire di categoria. Quedt’anno mi sono ritrovato, e l’infortunio anzi è servito a migliorarmi ancora di più. Ho grandi ambizioni, e spero di realizzare i miei sogni col Polisportiva, formata da giocatori e dirigenti fantastici».
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