L’affaire Gelbison, prove generali di campagna elettorale a Vallo della Lucania

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L’affaire Gelbison, prove generali di campagna elettorale a Vallo della Lucania

La Gelbison è in serie D. La notizia è di qualche giorno fa, ma a Vallo della Lucania continuano le polemiche in merito. La vicenda è nota a tutti: per cavilli burocratici la squadra simbolo di Vallo della Lucania e del Cilento non è stata ammessa in serie D, dove milita da quattro anni. In città non si fa altro che parlare della mancata iscrizione nella massima serie della lega nazionale dilettanti. Quindi il ricorso al Coni che, nel tardo pomeriggio di giovedì 3 settembre, vede la riammissione della Gelbison in serie D.

Il ruolo ‘cruciale’ della politica Dopo il lavoro fruttuoso degli avvocati è iniziata un’altra partita, quella dei politici. Tra meno di un anno si vota e quindi, quale miglior occasione per le prime grandi manovre politiche in vista delle amministrative di Vallo della Lucania? A condire il tutto un articolodi Sergio Vessicchio pubblicato sul proprio blog: «Fallito il ribaltone politico di Di Spirito…». Il ribaltone, secondo la ricostruzione di Vessicchio, è legato a logiche politiche: «Agostino Di Spirito uomo di Antonio Valiante ha tentato di far saltare la Gelbison con un artefizio tecnico, da quando è passata (La Gelbison, ndr) nelle mani del sindaco, Di Spirito era stato messo all’angolo». Quindi «Ha vinto il sindaco Aloia e la sua aggregazione che ha preso in mano le redini della squadra». Una ricostruzione, quella di Vessicchio che potrebbe trovare supporto dal comunicato stampa del comune di Vallo. A salire in cattedra, dunque, sono i politici. Aloia, infatti, ringrazia così: «L’accoglimento del ricorso e la riammissione al campionato di serie D rappresentano il frutto del lavoro svolto dall’on. Luigi Cobellis e dalla nuova dirigenza». La consecutio temporum è chiara, i ringraziamenti sono per la nuova dirigenza (quindi post Di Spirito), ma solo dopo averli fatti a Cobellis. Ma come avrebbe fatto quest’ultimo ad influire? Ce lo spiega lo stesso Cobellis: «L’ho fatto attraverso conoscenze e relazioni messe a servizio della squadra, una cosa del tutto normale». Ultimi ad essere ringraziati, nel comunicato di Aloia, gli avvocati: «un doveroso ringraziamento va rivolto anche a coloro che, a vario titolo, si sono adoperati per la positiva soluzione della vicenda, in particolare agli avvocati Chiacchio, Aita e Vincenza De Luca». A non vederci chiaro, quindi, un altro uomo politico vallese, il ‘defenestrato’ Miraldi: «In qualità di consigliere comunale esprimo anch’io gioia e soddisfazione per la riammissione della Gelbison in serie D,ma mi dissocio dai ringraziamenti a politici e plauso invece al lavoro degli avvocati». Sulla stessa scia Antonio D’Agosto anche lui, prima protagonista della campagna elettorale che ha portato alla vittoria Aloia, per poi prendere le distanze dallo stesso sindaco: «Scusate, ma per i ricorsi alle giurisdizioni sportive sono necessari gli avvocati o i politici? Perché da quello che leggo sulla pagina del comune, c’è stato l’intervento di un politico, a che titolo?».
Con le dichiarazioni di Aloia lo ‘scritto di pura cialtroneria’ di Sergio Vessicchio non sembrerebbe del tutto campato in aria. Il ringraziamento alla «nuova dirigenza» da parte di Aloia è una presa di posizioni nei confronti della precedente. Omnis determinatio est negatio va da se lo scarto con la vecchia dirigenza, quella legata a Di Spirito. Ed ecco che Vessicchio non fa altro che far sue le parole di Aloia, ma arricchendole di un componente, Antonio Valiante, poco simpatico al giornalista agropolese. Valiante non ci sta e si smarca da tale ruolo cruciale: «Per quanto mi riguarda non mi sono mai occupato della organizzazione della Gelbison né me lo ha chiesto mai nessuno». Per dare ragione a Vessicchio, infatti, bisognerebbe dimostrare il controllo di Valiante su Di Spirito. Ma ancora non è tutto, non poteva mancare l’ultimo tassello, l’intervento social di Antonio Bruno: «Sono altamente diseducativi i ringraziamenti ai politici sulla questione Gelbison. Non strumentalizzo questa vicenda, Lieto per l’esito della vicenda, ma i meriti li attribuisco solo agli avvocati». 

In tutto questo marasma una cosa è chiara, a poco meno di un anno dalle amministrative il caso Gelbison è stato un pretesto per affilare le armi in vista delle elezioni. Le scorse elezioni regionali sono state l’occasione per ricompattare un trio d’attacco, quello tra Cobellis, Aloia e Ametrano, ancora più saldo dopo quest’ultima vicenda. Dall’altra parte si gioca in difesa, in attesa di una punta che possa far breccia nella città cuore del Cilento, Vallo della Lucania.

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