Lottizzazione ‘Castello’ a Camerota, collina sul mare divorata dal cemento. Il gup: nuove perizie

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Lottizzazione ‘Castello’ a Camerota, collina sul mare divorata dal cemento. Il gup: nuove perizie

Sono diciannove le ville sequestrate dalla guardia di finanza dislocate sulla variante del castello a Marina di Camerota nel 2009. Ad oggi sono passati cinque anni e le case restano lì, la maggior parte disabitate e non terminate. L’ordine di sequestro fu ordinato dalla procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Quarantadue le persone, tra privati e funzionari, che sono state denunciate a piede libero. Una lottizzazione abusiva nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e a pochi passi dal mare, in uno dei posti più belli e suggestivi della costiera. Il caso, arrivato alla ribalta delle cronache nazionali, è esploso nel dicembre del 2008, allorchè Nora Scirè e Carmelo Mola, tecnici della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, si trovavano a Marina di Camerota per dei controlli relativi al porto. Accorgendosi delle ruspe in azione sulla collina del castello, hanno effettuato poi delle verifiche sugli atti riguardanti la lottizzazione di quell’area. Secondo gli inquirenti, i presunti abusi perpetrati avevano alterato il piano di lottizzazione, con interventi devastanti per la collina. Nel corso dell’attività ispettiva, condotta dai militari della brigata di Marina di Camerota, supportata anche dalla Soprintendenza dei Beni architettonici e paesaggistici per le province di Salerno e Avellino, fu rilevato che i progetti esecutivi dei singoli lotti e delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria furono approvate con una semplice Dia: denuncia di inizio di attività. Tutti gli interventi realizzati, furono infatti considerati abusivi dal procuratore Alfredo Greco, che coordinò le indagini, perché sprovvisti dei preventivi e necessari atti autorizzativi.

L’udienza preliminare del processo si è tenuta nelle aule del tribunale di Vallo della Lucania in questi giorni. Il gup De Simoni ha deciso di nominare un perito che dovrà verificare gli eventuali abusi edilizi. Un accertamento ulteriore che si aggiunge al lavoro già svolto dal pm e dalle difese. Nella vicenda sono coinvolti anche tecnici comunali. Gli indagati dovranno rispondere a vario titolo di abusivismo edilizio. L’avvocato Nicola Suadoni, difensore di alcuni degli imputati, contattato dal giornale del Cilento, a termine dell’udienza preliminare ha detto: «La nomina di un perito per ulteriori approfondimenti può significare anche la possibilità di una decisione di non luogo a procedere da parte del gup».

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