“Nina ‘a scimunita”: uno spettacolo in bilico fra critica sociale e riflessioni sulla condizione del Sud Italia

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“Nina ‘a scimunita”: uno spettacolo in bilico fra critica sociale e riflessioni sulla condizione del Sud Italia

Una feroce critica alla società del Sud Italia, omertosa e bigotta, che permette a fenomeni quali quello della mafia di radicare e crescere; un attacco a un certo tipo di religione, mistione di sacro e superstizione popolare, frutto del pregiudizio e del dogma; la condizione della donna in una società maschilista ma al contempo ipocrita, nelle fallaci vittorie di un certo tipo di femminismo e di rivalsa fittizia, come pretesto per un’aspra analisi sociale: così potremmo riassumere “Nina ‘a scimunita”, spettacolo teatrale scritto da Fiorenzo De Vita e interpretato dall’attrice Biancarosa Di Ruocco.

Presentato dal Laboratorio Teatrale Permanente di Vallo della Lucania, “Nina ‘a scimunita” (monologo tratto dal libro “Anticorpi”, della scrittrice Luisa Cavaliere, originaria di Castellabate) è andato in scena questo fine settimana presso l’ex convento dei Domenicani all’interno della rassegna “Qui c’è un teatro!”.

Una scenografia scarna, fatta di veli; una figura solitaria sul palco vestita da sposa incinta con una bambola fra le mani: è Nina, ‘a scimunita, rappresentazione di tutte le donne sottomesse a determinati atteggiamenti che attanagliano l’umano in generale e il Sud Italia in particolare.

La figura di Nina, della donna, una donna violentata, diviene il pretesto per parlare di una società e di una terra martoriata dal pregiudizio.

Aggiungere altro mi sembra inutile: spettacoli del genere vanno guardati e vissuti, non letti.

I 40 minuti dello spettacolo scorrono veloci e intensi. Biancarosa Di Ruocco si dimostra attrice di professionalità rara, tanto che mi sento di dire potrebbe calcare palchi molto più grandi e “importanti” della piccola sala adoperata dal Laboratorio Teatrale Permanente (senza voler sminuire il grande lavoro che i ragazzi e le ragazze del Laboratorio stanno riuscendo a portare avanti a proprie spese, senza aiuti economici tangibili e fra difficoltà tipiche di un’Italia e di un Sud disinteressati verso la cultura).

A fine spettacolo Biancarosa Di Ruocco risale sul palco, in lacrime dall’emozione, per un ultimo commiato con il pubblico e un ringraziamento ai presenti.

Un ringraziamento speciale va a Elisa Panzariello e Mariagrazia Merola per il lavoro su luci e scenografie.

Il prossimo appuntamento con la rassegna “Qui c’è un teatro!” sarà il 26 e 27 maggio con lo spettacolo “segreto” di fine lavori laboratoriali (la stessa Biancarosa Di Ruocco, anche presidentessa del Laboratorio Teatrale Permanente, a fine spettacolo ci tiene a dire che non saranno rivelati dettagli su quello che accadrà in questa due giorni).

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