Camerota, Scarpitta: «Situazione incandescente tra pensioni non erogate 4 mensilità non pagate ai dipendenti comunali»

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Camerota, Scarpitta: «Situazione incandescente tra pensioni non erogate 4 mensilità non pagate ai dipendenti comunali»

Gentile redazione
Sono qui di nuovo a scrivere e a informare i lettori e i cittadini di Camerota di una situazione intollerabile. Sono tra la gente che vive disagi incredibili e percepisco un clima di tensione mai visto prima. Sono stato a Camerota tra i dipendenti comunali che non percepiscono stipendio ormai per quattro mensilità, compresa la tredicesima. Questi fatti hanno un precedente nell’estate scorsa quando gli stessi dipendenti avevano denunciato la loro condizione di disagio economico per il mancato pagamento degli stipendi per due mensilità. Fecero seguito rassicurazioni da parte dell’amministrazione comunale al prefetto che era stato informato degli impegni non onorati da parte dell’amministrazione. Oggi invece che onorare quegli impegni assunti anche con l’autorità del prefetto quest’amministrazione ha aggiunto altre due mensilità di compensi non pagati e siamo a quattro. Tutto ciò avviene a soli sei mesi di amministrazione comunale, non oso immaginare cosa possa succedere in seguito. E avviene dopo i lauti stipendi che invece gli amministratori continuano a garantirsi e i favori assicurati ad amici e amici degli amici, come già ho reso noto su questo giornale, attraverso sperperi, sprechi e spese inutili che vanno avanti da quando questi signori hanno nuovamente occupato il palazzo comunale. Oggi parte ancora una nuova lettera dei dipendenti comunali rivolta ai rispettivi sindacati e al prefetto con la quale si chiede lo stato di agitazione. Ma questo stato di agitazione è già dentro i loro pensieri e dentro il loro vivere quotidiano, in particolare modo ora che siamo alle porte del Natale. Mi chiedo come fanno a dormire la notte questi amministratori sapendo che ci sono tra questi dipendenti alcuni che stanno facendo la spesa alimentare a debito presso i loro commercianti e non potranno comprare il regalino di Natale per i propri bambini. Considero questa situazione imbarazzante non soltanto per gli amministratori comunali, quanto per l’intera cittadinanza e per tutti noi che diamo questo spettacolo all’esterno e non riusciamo a garantire il minimo della decenza, del decoro se non addirittura della dignità che andrebbe sempre e in qualunque situazione assicurata. Stare tra la gente mi tranquillizza da un versante perché posso esprimere nei modi che ritengo opportuni la mia vicinanza a chi è in difficolta, ma m’inquieta dall’altro perché percepisco quanto malessere c’è nelle vite della nostra gente. Tra i residenti di Lentiscosa si registra un altro angosciante episodio. L’ufficio postale non eroga le pensioni. Parliamo prevalentemente di pensioni minime, di persone che con quei soldi frutto del lavoro di una vita badano alla sopravvivenza delle proprie famiglie. L’amministrazione la smetta di provare ad addormentare le coscienze e buttare fumo negli occhi dei cittadini annunciando progetti megagalattici a lungo tempo, per fare finta che il presente non esiste e la situazione dei cittadini in difficoltà sia soltanto una piccola parentesi. I cittadini vogliono l’uovo oggi perché per promettere la gallina domani, ci vuole credibilità e affidabilità. Invito l’amministrazione a farsi carico di ognuno di quei cittadini e a trovare immediata soluzione alla vicenda. Offro tutto il mio impegno e di quanti si affiancano alle mie iniziative per individuare, maggioranza e minoranza insieme, con spirito costruttivo, lavorando anche per ore e per giorni attorno ad un tavolo operativo, per venire fuori da questa situazione incresciosa. Chiedo che ciò avvenga immediatamente, senza che siano i protocolli a fermare tutti noi, perché prima del Natale tutti questi nostri concittadini possano smettere di avere paura e affrontare un Natale in modo più sereno.

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