Crisi edilizia, settore in piena recessione: nel Cilento «anno nero anche il 2013»

Edilizia in picchiata nel Cilento. E’ la fotografia di una crisi sempre più forte, come dimostrano i dati dell’osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni dell’Ance, con una prospettiva negativa anche per il prossimo anno.

L’indotto dell’edilizia, in particolare idraulici, elettricisti, muratori, manovali, carpentieri e stuccatori, negli ultimi due anni ha perso circa il 30% degli investimenti e si colloca sui livelli di attività più bassi degli ultimi 40 anni.

Nel 2012 gli investimenti in costruzioni, secondo l’Ance, registrano una flessione del 7,6% in termini reali che risulta più sostenuta di quella rilevata nel 2011 (-5,3%) e peggiorativa rispetto alla stima rilasciata nel giugno scorso (-6,0%). Nel 2013, quindi, niente ripresa. Anche il prossimo anno continuerà a essere negativo. Nel 2013 proseguirà la fase di caduta con una riduzione degli investimenti in costruzioni del 3,8% in termini reali rispetto al 2012. Permessi in picchiata, a causa della burocrazia troppo lunga e complessa, che nel Cilento ha caratterizzato sia le abitazioni di nuova costruzione che gli ampliamenti. A livello territoriale la caduta dei permessi nelle costruzioni risulta particolarmente intensa nell’area inserita nel Parco Nazionale del Cilento.

Secondo Tecnocasa, non si segnalano aumenti dei canoni in seguito all’introduzione dell’Imu, che in parte ha contribuito ad aumentare l’offerta di immobili in affitto e dall’altra ha reso i proprietari più orientati a garantirsi continuità dei pagamenti del canone. Tutto questo ha portato, pertanto, a calmierare i valori.

Inoltre, i canoni di locazione non sono aumentati a causa di una minore disponibilità di spesa dei potenziali affittuari e della maggiore offerta di abitazioni sul mercato. Un sollievo per il settore potrebbe venire dalle opere pubbliche, ma, anche gli appalti pubblici sono gravati da numerosi vincoli e pareri di decine di enti.

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