Va in shock anafilattico e rischia di morire, donna salvata al pronto soccorso di Sapri

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Va in shock anafilattico e rischia di morire, donna salvata al pronto soccorso di Sapri

«Medici e infermieri che cercavano di fare di tutto e di più in poco tempo, con telefonate e altri pazienti da assistere». Non è certo un caso unico e isolato, ma anche la buona sanità merita di finire sui giornali. Il racconto di alcuni familiari di una donna colpita da shock anafilattico nei giorni scorsi ne è un esempio, nonostante le difficoltà e talvolta personale ridotto e carenze strutturali. Siamo a Sapri, all’ospedale Immacolata, dove nei giorni scorsi è stata soccorsa e salvata in extremis una donna del posto che rischiava di morire.    

Momenti di panico per la famiglia della donna, fino a quando non sono arrivati in ambulanza i primi soccorsi, il personale ha subito praticato massaggi cardiaci per farla riprendere. Poi la donna è stata trasferita al Pronto soccorso dell’ospedale e, dopo le prime cure, affidata ai sanitari della rianimazione, per poi essere ricoverata in Terapia intensiva. Ora, scampato il pericolo, i familiari hanno voluto affidare a una lettera, inviata a Cittadinanzattiva, la loro gratitudine nei confronti di medici e infermieri per le cure ricevute. 

«Vogliamo segnalare – scrive la famiglia – la tempestività dell’intervento e la elevata competenza del personale dell’ambulanza nelle operazioni connesse alle fasi del soccorso, sin dai primi momenti all’interno dell’abitazione; l’immediato ed efficace coordinamento del personale infermieristico e medico nel relativo trattamento rianimativo eseguito al Pronto Soccorso ed in Rianimazione; la qualità dell’assistenza durante la degenza presso l’Utic; il puntuale e garbato riscontro da parte del personale tutto in ordine alle informazioni ed alle esigenze rappresentate dalla paziente, e infine la buona qualità delle cure prestate dagli operatori sanitari» che hanno permesso di salvare la donna. Ma si sa, la buona sanità non fa notizia.

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