Rofrano, nasce il partito “Sud Federalismo – Movimento Cilentano”: dura l’analisi di Zangari

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Rofrano, nasce il partito “Sud Federalismo – Movimento Cilentano”: dura l’analisi di Zangari

«La gente ha perso la fiducia nei propri mezzi poiché si è affidata per troppo tempo a politici che hanno pensato esclusivamente al proprio tornaconto. Ed ora che la politica è fallita, anche in conseguenza dell’entrata di Monti, c’è stato il colpo di grazia. I cilentani sono senza idee e punti di riferimento, e senza sogni».

E’ un 2012 disastroso quello che Lucio Zangari  – già consigliere comunale a Rofrano e tra i fondatori del partito “Sud Federalismo – Movimento cilentano – delinea nella sua analisi. Un’analisi che parte dal turismo: «Ci si è riempiti troppo la bocca di questa parola. Basare l’economia esclusivamente sul turismo e sui servizi non porta da nessuna parte. Occorre, invece, mirare su progetti per il territorio analizzando cosa davvero il territorio possa offrire». Ed il collegamento con la grave situazione delle infrastrutture carenti o inadeguate è quasi automatico: «I Romani – prosegue Zangari – ci insegnarono l’importanza strategica delle strade. Senza le strade, o con strade inadeguate non si riesce a pianificare lo sviluppo di un territorio. Come si può, ad esempio, pensare di portare un turista da Palinuro a Rofrano con vie di comunicazione in condizioni pietose ed a rischio continuo di frane?»

La polemica Quindi un affondo nei confronti di Parco e Comunità Montane: «Questi ‘carrozzoni’ di clientele servono solo a pagare gli stipendi dei dirigenti e di quegli impiegati amici degli amici del politico di turno». Dalle critiche alle proposte: «I comuni costieri e quelli dell’entroterra dovrebbero consorziarsi, creare dei percorsi condivisi. Servono le strutture. Occorre potenziare la sentieristica con piste di mountain bike, motocross, funicolari, per creare un’ottima alternativa al mare. Inoltre si deve investire su scuole, palestre, campi sportivi e soprattutto sulla cultura».

La politica Per le prossime Politiche, in attesa di sciogliere la riserva su una possibile discesa in campo con proprie liste, ecco alcuni elementi della “piattaforma programmatica” del partito: «Proporremo, ad esempio, la riorganizzazione dei battelli marittimi che vanno in Sicilia o a Roma, punteremo sulle energie alternative (eolica, fotovoltaica, etc). dando incentivi per utilizzarle come carburante nelle cosiddette ‘autostrade del mare’ Promuoveremo la grande agricoltura del sud. Rivedremo lo sviluppo della pastorizia nel meridione. E poi lavoreremo per delocalizzare i servizi ospedalieri, con ogni presidi che – ferma restando l’emergenza di pronto soccorso – diventi un polo specializzato in un determinato settore».

Infine una vera e propria “chiamata alle armi” per evitare il definitivo isolamento del Cilento: «Mandiamo a casa questi politici. I giovani in modo particolare prendano per mano questo nostro territorio, evitando che venga svenduto alle multinazionali del nord».

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