Fare ambiente: “Centro Biodiversità di Vallo della Lucania a grave rischio di degrado”
| di Biagio Cafaro
Nella giornata di domenica 05 febbraio, il coordinamento provinciale di “Fare Ambiente Salerno”, si è riunito a palazzo de Maria di Paestum, per fare il punto sulla campagna tesseramento 2012 e condividere le nuove prospettive strategico – organizzative previste per la provincia di Salerno. Sono intervenuti il presidente nazionale Vincenzo Pepe, il Coordinatore provinciale Eustachio Voza e i responsabili dei laboratori di Fare ambiente della provincia di Salerno. All’incontro di domenica, è stata sottolineata la volontà di rafforzare la rete di Fare ambiente sul territorio salernitano. “È fondamentale – ha dichiarato Pepe – che si attui una strategia capillare nel territorio salernitano, così come sta avvenendo nelle altre realtà provinciali italiane, seguendo l’esempio di Regioni, come la Sicilia e il Friuli Venezia Giulia”. Il coordinatore provinciale ha ufficializzato l’impegno in 66 Comuni della provincia di Salerno per la costituzione dei laboratori, le strutture locali operative. “La provincia di Salerno – ha commentato Voza – è particolarmente ricca dal punto di vista ambientale, basti pensare che la maggior parte dei Comuni ricade in area protetta o area parco, motivo per cui, la presenza nel territorio deve essere forte e radicata”. L’incontro di domenica è stato anche occasione gradita per incontrare il territorio e raccogliere le istanze di coloro che, mossi da coscienza civica e passione per il proprio lavoro, portano avanti battaglie di grande rilievo ambientale e sociale, non sempre adeguatamente supportati dalla istituzioni. In particolare, i Dottori Gallo e Cirino, medici veterinari e ricercatori che, ormai da tempo, auspicano l’apertura del Centro biodiversità di Vallo della Lucania. Il Centro, per la cui realizzazione sono stati spesi 9 milioni di euro, doveva divenire una struttura per la ricerca, lo studio e il monitoraggio della biodiversità ma, attualmente, resta fermo ed inutilizzato con grave rischio di degrado e devastazione di impianti ed arredi. La struttura, accanto alla sua vocazione inziale legata alla ricerca, potrebbe garantire, come sottolinea il ricercatore, una serie di servizi correlati, quali, ad esempio, i controlli sulle produzioni alimentari casearie artigianali che potrebbero rappresentare una forma di tutela per i produttori locali e i consumatori. Fare ambiente ha sposato la causa e immediatamente ottenuto un incontro dall’assessore Fasolino per non perdere un’occasione per il territorio cilentano e salernitano. Il prossimo appuntamento con “Fare Ambiente Salerno” è previsto per il 25 febbraio, giorno in cui si terrà, a Capaccio, la Conferenza organizzativa del Coordinamento provinciale.
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