Caso petrolio Vallo di Diano, contro il rischio Tardiano la mobilitazione dei sindaci. Pellegrino: «L’ennesimo schiaffo al nostro territorio»

Il fronte del No continua a battersi. Prosegue, infatti, la mobilitazione di cittadini e istituzioni contro la richiesta di trivellazioni petrolifere fatta da dell’Appennine Energy e denominata ‘Tardiano’. Come un anno fa oramai è un tutti contro tutti, un continuo botta e risposta tra favorevoli e contrari. Ma far la voce grossa è sicuramente il ‘fronte del No’ che ritiene «scellerata la richiesta della Appennine Energy spa».

«Uno spettro che si ripresenta», queste le parole di molti abitanti del Vallo di Diano che vedono messi a rischio i loro beni più cari: terreni, acque insomma un sistema di vita basato sulla genuinità delle colture. Nello specifico sono 10 comuni interessati (8 in Basilicata e 2 in Campania): Grumento Nova, Lagonegro, Moliterno, Sarconi, Tramutola, Castelsaraceno, Spinoso, Lauria. Casalbuono e Montesano sulla Marcellana nel Vallo di Diano.  

A intervenire in merito adesso è Tommaso Pellegrino sindaco di Sassano: «La richiesta di ricerca di idrocarburi avanzata dalla Appennine Energy Spa rappresenta l’ennesimo schiaffo e soprattutto l’ennesimo assalto al nostro territorio – dichiara il primo cittadino di Sassano – Siamo stanchi di subire esclusivamente scelte fatte altrove senza la condivisione di chi quotidianamente vive nel territorio e soprattutto scelte che tutelano solo ed esclusivamente interessi economici. Interessi che nulla hanno a che fare con lo sviluppo economico del Vallo di Diano e che, al contrario, determinano solo distruzione e povertà. Siamo, oramai, abituati – continua – a lottare e a difenderci. Lo faremo con la forza della nostra dignità e dell’amore che abbiamo per la nostra terra, quindi continueremo con assoluta determinazione a non consentire nessuna trivellazione nel Vallo di Diano».

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