Anziani massacrati, chiesti due ergastoli: 6 anni per il maresciallo cilentano

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Anziani massacrati, chiesti due ergastoli: 6 anni per il maresciallo cilentano

Ergastolo per Giuseppina Gagliardi, ritenuta capo dell’associazione, e Nicola Viceconte, postino. Dieci anni di reclusione per il marito della Gagliardi, Antonio Carlomagno, e due anni e mezzo per il figlio Luciano. Sei anni invece per Emilio Russo, maresciallo dei carabinieri originario di Ispani, ex comandante della stazione dei carabinieri di Lauria, accusato di aver «coperto» l’attività di un’associazione per delinquere finalizzata alle truffe ai danni di persone anziane, nell’ambito della quale, nel 2004, due coniugi di 77 e 75 anni furono picchiati a morte nella loro casa di Rivello. E’ quanto chiesto alla Corte d’appello di Potenza nei giorni scorsi dal pm Francesco Greco. Mentre è stata chiesta l’assoluzione per Michele Aldinio, Nicola Manfredelli, Antonella Gagliardi e Domenico Brunetti. Per il duplice omicidio, sconta l’ergastolo con pena definitiva l’ex brigadiere dei carabinieri Pietro Mango, considerato l’esecutore materiale dell’omicidio. Il pm dunque ha chiesto l’ergastolo per quelli che sono ritenuti la mente e il complice del delitto. Secondo l’accusa la donna sarebbe stata la mente di una serie di truffe e rapine agli anziani, durante una delle quali furono uccisi i suoceri della stessa Gagliardi. Richiesto l’ergastolo anche per il postino Viceconte, complice della donna e addetto a monitorare i conti delle potenziali vittime. Chiesti sei anni, invece, per l’ex maresciallo cilentano. 

Cosa accadde? Una coppia di pensionati, suoceri della Gagliardi, vennero uccisi nel novembre del 2004 a Rivello, un minuscolo borgo mediovale sulle colline della Basilicata, non distante da Potenza. Massacrati di botte. La camera da letto era a soqquadro: lui, Donato Carlomagno, 77enne, trovato disteso sul pavimento della cucina, vicino al camino, con le mani e i piedi legati dal filo del telefono, assassinato con calci e pugni. Il corpo di sua moglie, Maria Rossini 75 anni, era vicino, forse sopraffatta da un infarto. Dappertutto c’erano macchie di sangue, anche sulle pareti. A incastrare il militare, Mango, fu la telefonata che aveva fatto al 118 per chiedere soccorso per le sue vittime: la sua voce è stata riconosciuta dai carabinieri che indagavano sul delitto. 

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