Tumori in Campania, ministro della Sanità Balduzzi:«Nessun nesso tra rifiuti e patologie». Romano:«Territorio paga decenni di scelte scellerate»

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Tumori in Campania, ministro della Sanità Balduzzi:«Nessun nesso tra rifiuti e patologie». Romano:«Territorio paga decenni di scelte scellerate»

La mortalità per tumori in Campania, ma soprattutto nelle province a nord, tra cui Napoli e Caserta, è superiore ai valori dell’intera nazione. A rivelarlo uno studio sulla “Situazione epidemiologica della Regione Campania e in particolare delle province di Napoli e Caserta con riferimento all’incidenza della mortalità per malattie oncologiche”, che è stato presentato ad Aversa dal ministro della salute, Renato Balduzzi.

Secondo lo studio del ministro, «ad oggi non risulta un nesso causale accertato fra lo smaltimento dei rifiuti e la ripercussione sulla salute, ma potenziali implicazioni sulla salute non possono essere esclusi». Evidentemente questa mancanza di correlazione tra le morti per tumore e gli effetti della crisi rifiuti, roghi innanzitutto, non è andata giù agli aversani.

Non sono mancate contestazioni e tensione Uno dei manifestanti, davanti l’aula consiliare del Comune di Aversa, ha preso il megafono e ha urlato al ministro: «Noi moriamo per colpa della camorra e dei rifiuti e voi continuate a prenderci in giro».

Per l’assessore Romano: «Una prima riflessione l’ha fatta lo stesso ministro: non è scientificamente accertato il nesso tra le emergenze ambientali e l’aumento delle malattie tumorali. Questo non vuol assolutamente dire che il problema va sottovalutato. Le criticità ambientali della Regione – dichiara Giovanni Romano, assessore all’Ambiente della Regione Campania – sono evidenti e molto gravi, in alcuni casi si profilano come veri e propri disastri. Ma non va sottaciuto che il nostro territorio paga per decenni di scelte scellerate. Decenni in cui non c’è stato alcun rispetto per l’ambiente».

«Per anni la Campania ha convissuto con discariche abusive e con la criminalità organizzata che si è infiltrata nei cicli di gestione dei rifiuti e della depurazione, favorita spesso dalla mancanza di controlli e da una disinvolta gestione delle risorse finanziarie. Sul risanamento ambientale – continua Romano – nessuno ha mai fatto quello che noi abbiamo avviato: in due anni abbiamo recuperato per il ciclo integrato delle acque, per l’impiantistica del ciclo dei rifiuti, per gli impianti di depurazione, per le reti fognario e i collettori, per le bonifiche ambientali di siti inquinati e contaminati oltre un miliardo di euro. A conferma che l’ambiente è una priorità assoluta dell’agenda di lavorio del presidente Caldoro».

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