Mostre, rinasce la ‘rosa di Paestum’ nella zona dei templi e alla Certosa di Padula: «Evento importante nella paleobotanica»
| di Marianna Vallone
Era considerata dagli antichi, già prima dell’epoca romana, come la regina delle piante ornamentali per la straordinaria bellezza delle sue fioriture. E’ la rosa di Paestum. La sua produzione probabilmente risale alla seconda metà del primo secolo a.C. Virgilio e Properzio, infatti, la presentano già affermata e famosa ai loro tempi. Lo stesso Virgilio nelle ‘Georgiche’ scrive: «Se già non fossi al termine del mio lavoro canterei i rosai di Paestum che produce due volte all’anno».
E rinascerà proprio a Paestum la varietà più nota dell’antichità che sarà reimpiantata nella zona dei templi e nel roseto della Certosa di Padula, in occasione di ‘Rosantico’, dal 23 marzo al Museo Archeologico Nazionale di Paestum, la mostra sui temi della natura e della bellezza.
L’operazione, curata di Adele Campanelli, rappresenta un evento di grande rilievo nella paleobotanica: dopo secoli di oblio e al termine rigorose, rivive questo particolare tipo di rosa: bifera (fiorisce due volte l’anno), resistente alle intemperie, che dal 15 aprile a Padula, si potrà ammirare nel roseto certosino di San Lorenzo. Per i turisti, fino al 31 ottobre, anche laboratori didattici, archeologici e ambientali, convegni, fiere mercato florovivaistiche e alimentari ‘a chilometro zero’.
Il mito di Venere darà spunto a un racconto sulla cura del corpo e i rituali della vita quotidiana magnogreca, aromi e profumi, salute, alimentazione. Filo conduttore, le declinazioni della rosa per cosmesi naturale tra cui ciprie, profumi, con riferimento alle tecniche raffinate di preparazione di epoca romana.
In mostra anche suppellettili e complementi di abbigliamento e d’arredo, vasi, specchi, ‘cassette’ antesignane dei beautycase, gioielli. Laboratori di degustazione accompagneranno l’esposizione nel parco di Velia, in cui saranno protagonisti anche gli ulivi millenari che costituivano la materia prima distillata delle preparazioni cosmetiche e i sapori della tavola: cibi, liquori, conserve, mieli che la rosa ha ‘condito’ per secoli.
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