Scossa di terremoto a Trentinara, geologo Ortolani: «Parco nazionale del Cilento praticamente asismico»

«Il Parco nazionale del Cilento è praticamente asismico». A confermarlo è il geologo Franco Ortolani, ordinario di Geologia e direttore del dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio alla Federico II, in riferimento alla scossa di terremoto del 6 aprile nell’alto Cilento. «Il terremoto del 6 aprile 2013 nel Cilento settentrionale – spiega – di magnitudo 2.9, che ha interessato il Cilento settentrionale ed in particolare la dorsale compresa tra la valle del fiume Calore e la dorsale di Monte Soprano, con ipocentro a circa 5 km di profondità, non ha arrecato alcun danno all’ambiente ed ai manufatti. L’evento è da attribuire ad una instabilità tettonica residua del sottosuolo che, come tutta la catena appenninica, è stato interessato da notevoli spostamenti verticali nelle ultime centinaia di migliaia di anni. Si tratta di una sismicità di bassa magnitudo che testimonia la complessiva stabilità tettonica del Cilento».

«Quest’area, infatti, – continua Ortolani – non è caratterizzata da faglie crostali attive in grado di causare sismi di elevata magnitudo. Le faglie attive sismogenetiche in grado di generare violenti sismi si trovano più ad est, nei pressi di Caggiano (sisma del 1561), tra il Vallo di Diano e l’alta val d’Agri e da Balvano-San Gregorio Magno fino a Lioni (evento del 1980). Come si vede dalla carta il Cilento si trova ad ovest della fascia di colore rosso e viola dove si trovano le faglie attive in grado di generare sismi di elevata magnitudo. Nel Cilento non si possono generare sismi n grado di arrecare danni all’ambiente ed a manufatti. Questo aspetto rende ancor più interessante il Cilento per favorire la sua frequentazione e la fruizione degli spettacolari beni culturali e naturali che lo caratterizzano».

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Terremoto nel Cilento: non si contano danni