Vallo della Lucania: Pd in frantumi. Tutti contro Bruno

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Vallo della Lucania: Pd in frantumi. Tutti contro Bruno

Frattura Pd Il Pd di Vallo della Lucania è in frantumi. A render pubblica una realtà di fatto da tempo è stato l’ultimo scontro tra il segretario cittadino Riccardo Ruocco e Antonio Bruno, della segreteria provinciale di Salerno. Il tutto è cominciato a partire con la notizia dell’autocandidatura di Antonio Bruno per le prossime elezioni comunali a Vallo Della Lucania. Il giovane militante del Pd si è detto pronto a scendere in campo. Questa affermazione giunge in un momento delicato della politica vallese. Il Pd e le opposizioni all’attuale amministrazione stanno infatti lavorando sul prossimo programma elettorale da presentare ai cittadini e di nomi ancora non ne sono stati fatti, anche se le ambizioni di ognuno dei singoli protagonisti già sono note. Ad una prima analisi sembrerebbe dunque che Bruno abbia voluto rompere gli schemi slegandosi, almeno in parte, con la linea del suo partito. Ma non è solo questo il problema in seno al Pd vallese. Si fanno sempre più insistenti voci che vorrebbero un avvicinamento tra Simone Valiante, deputato del Pd, e Luigi Cobellis, già capogruppo alla regione Campania per l’Udc. I due, infatti, dovrebbero sostenere l’amministrazione uscente di Aloia. 

Tutti contro Bruno Sull’autocandidatura di Antonio Bruno, non pochi esponenti politici vallesi hanno espresso le proprie riserve a partire, come dicevamo, dallo stesso partito. «Annunci di candidature? Tanto rumore per nulla» così Riccardo Ruocco commenta l’exploit di Bruno. Ruocco spiega che il suo circolo sta lavorando per tenere compatto il gruppo in vista delle prossime elezioni:«Se poi c’è qualcuno che gioca a rompere oltre ad assumersi le responsabilità non trarrà alcun beneficio personale da tale fatto. Ci sono regole, tempi e modi da rispettare e condividere altrimenti parliamo del nulla o meglio parliamo di annunci di disponibilità fuori dal partito democratico».
A parlare di unità e di gruppo è anche il consigliere di minoranza Nicola Botti che preferisce non commentare direttamente le affermazioni di Bruno ma spiega «Il gruppo viene prima di tutto, per cui è all’interno del gruppo stesso che si decide. Io non sono per i solisti o coloro i quali si autocandidano». «Il gruppo è più importante della singola persona che lo rappresenta, nessuno si autocandida altrimenti si corrono rischi di spaccature. Il nome del candidato sindaco esce fuori da un gruppo e all’interno del gruppo c’è chi ha le competenze e le capacità del leader e sa esserlo e all’interno all’del nostro gruppo di leader già ce ne sono». Anche se non direttamente, lo sottintende, Botti ha lanciato una sorta di avvertimento a Bruno «leader già ce ne sono» appunto.
Non si risparmia neanche il consigliere Pietro Miraldi che si domanda «Non so che tipo di opposizione abbia fatto, non so se uno che scrive su facebook sia opposizione, l’opposizione è tutt’altro». Miraldi spiega poi quella che, secondo lui, è una contraddizione: «Quello che mi ha fatto un po’ ridere è se lui è del Pd non capisco perché lui esce che si autocandida e poi il segretario dice che servono le idee prima e le persone poi – continua poi il consigliere -. A quanto dice Antonio lui sarebbe pieno di idee però è contraddittorio perché dice che comporrà una squadra con persone che hanno delle idee, quindi non ho capito se lui ha delle idee sulle persone da trovare o no».

A tenere ancora più in fermento il dibattito politico vallese anche un altro nome, il vicesindaco Marcello Ametrano. Nelle ultime uscite pubbliche dell’amministrazione comunale l’assenza del vicesindaco al fianco del sindaco Aloia si è fatta sentire e non proprio. Non è passata inosservata, infatti, la sua mancanza durante l’inaugurazione della statua di Rabarama, nonostante fosse presente in Città.  

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