Omicidio di Vibonati, Corte d’appello riduce pena a Mariano

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Omicidio di Vibonati, Corte d’appello riduce pena a Mariano

La Corte d’Assise d’Appello di Salerno, quale giudice designato dalla Corte Suprema di Cassazione, ha accolto l’impugnazione della difesa di Antonio  Mariano, escludendo tutte le aggravanti sin qui ritenute dai giudici di Sala Consilina e di Potenza e riducendo la pena inflitta a 12 anni. L’imputato era stato condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione con l’aggravante di aver agito con crudeltà e per motivi futili e abbietti. L’esclusione delle aggravanti ha reso possibile la revisione del trattamento sanzionatorio con la eliminazione di 3 anni e 4 mesi per effetto delle attenuanti generiche, che erano state concesse in relazione al comportamento processuale dell’imputato, che aveva confessato il delitto quasi nell’immediatezza del fatto, in tal modo favorendo la scoperta del cadavere e la ricostruzione del fatto nel suo complesso. 

 Giuseppe Novellino,  71enne di Vibonati ma residente a Torino, ad agosto  2012 era stato trovato morto in un terreno di Vibonati. Dall’autopsia era emerso che l’uomo era deceduto per un colpo alla testa che, come dichiarato dallo stesso Mariano, era stato inflitto con una pietra. Il corpo di Novellino era stato poi gettato in una scarpata dove è stato poi rinvenuto dai carabinieri della compagnia di Sapri, all’epoca dei fatti coordinata dal capitano Emanuele Tamorri. A provocare il gesto era stata l’ennesima lite sfociata per questioni di confini. Mariano dopo alcune ore dal ritrovamento del corpo di Giuseppe Novellino, aveva confessato di aver colpito l’uomo e che spaventato aveva poi deciso di nascondere il cadavere. 

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