Uno stormo di uccelli terrorizza gli abitanti cilentani. L’esperto: «Tranquilli, sono solo delle gru»

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Uno stormo di uccelli terrorizza gli abitanti cilentani. L’esperto: «Tranquilli, sono solo delle gru»

Un rumore terribile ha creato scompiglio fra gli abitanti del Cilento. Da Camerota a Pisciotta, dal golfo di Policastro a Castellabate uno stormo di gru ha fatto alzare la testa verso il cielo a molti. Sono state tante le ipotesi e le voci che sono corse e che corrono tutt’ora lungo il litorale cilentano: c’è chi crede che per la foschia le gru si siano perse, mentre altri hanno pensato di essere stati catapultati nel famoso film del 1963 di Alfred Hitchcock intitolato “Gli Uccelli”. Per fortuna gli esperti hanno confermato la prima ipotesi.

Ma che cosa sono precisamente le gru? Per dimensioni, simili alla cicogna e all’airone cenerino, la gru è il simbolo dell’eleganza. Come tale, si mostra per le sue dimensioni imponenti, per il lucente piumaggio cenerino, per la buffa coda su cui campeggia un ciuffo di piume più scure. Grande “volatore”, dalla postura inconfondibile, la si può osservare in primavera mentre raggiunge l’Italia. Si narra che nidificasse regolarmente in Veneto, fino a metà dell’Ottocento. Ora non più: per la gru l’Italia è quasi esclusivamente un luogo di passaggio, tramite il quale raggiungere i lontani quartieri africani di svernamento.

Per fare chiarezza abbiamo raggiunto telefonicamente un esperto ornitologo italiano che ha da subito confermato il fatto che si trattasse di uno stormo di gru e che stesse migrando verso l’Africa. «Per loro – afferma l’esperto – l’Italia è un luogo di passaggio. Lo stormo di gru che ha sostato sul Cilento per qualche giorno, si è sicuramente perso dal gruppo e ora è molto probabile che non sa dove dirigersi». La gru è una specie particolarmente protetta dalla Direttiva Uccelli. E’ raro che capiti una cosa del genere, infatti alcuni episodi negativi fanno riflettere sulle condizioni in cui versa la specie nel nostro Paese, anche limitatamente alle aree utilizzate semplicemente come sosta temporanea, prima di ripartire. Nel novembre 2004, ad esempio, un gruppo di ben 57 individui è stato trovato morto nei pressi del Lago di Conza, in provincia di Avellino, quindi non molto distante dal Cilento. «Ciò che è successo è molto grave per la specie – continua l’ornitologo – le gru potrebbero stancarsi e scendere a terra per poi essere catturate oppure morire per il clima e per la mancanza di cibo». Un esemplare, proprio come ha spiegato l’esperto, è stato catturato ad Alfano (nella foto in basso) e poi rilasciato dopo i dovuti controlli veterinari. L’uccello pesava circa 25 chilogrammi.

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