Policastro, Fortunato chiarisce: «Dissequestrato l’Uorto ma il ristorante ha opere abusive»

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Policastro, Fortunato chiarisce: «Dissequestrato l’Uorto ma il ristorante ha opere abusive»

L’amministrazione comunale di Santa Marina torna sull’argomento del sequestro dei locali del ristorante L’Uorto che il Tar di Salerno, con una sentenza dello scorso aprile, aveva dissequestrato accogliendo il ricorso del titolare della struttura. «La notizia relativa all’assenza di abusi edilizi presso il ristorante l’Uorto – spiega il sindaco Dionigi Fortunato – è erronea e contraria alla verità. Occorre in primis precisare che la sussistenza degli abusi edilizi non è esclusa dalla sentenza del Tar di Salerno che ha annullato l’ordine di demolizione (numero 7 del 22-01-2012) per vizi relativi all’iter procedimentale, senza valutare il merito della controversia. Ma indipendentemente dal pronuncia del Tar per dovere di verità necessita informare l’opinione pubblica che la sussistenza degli abusi accertati dal tecnico comunale è stata confermata di recente dal Ctu nominato dalla procura della repubblica presso il tribunale di Lagonegro che oltre ad aver constatato e confermato gli abusi edilizi riscontrati dal tecnico comunale, ha verificato e segnalato ulteriori abusi edilizi non oggetto dell’ordinanza di demolizione numero 7».

Nella nota diramata, il sindaco Fortunato spiega che «è stata diffusa una notizia non veritiera che ha ingenerato nell’opinione pubblica l’erroneo convincimento che la struttura edilizia adibita all’esercizio della suddetta attività di ristorazione sia conforme alle norme dettate in maniera urbanistica, edilizia e di tutela del paesaggio, facendo passare una normale attività di ripristino della legalità come un atto persecutorio di materia politica». «‘Il sottoscritto consulente tecnico della Procura ha accertato il perdurare della presenza delle difformità già riscontrate dal tecnico comunale… ed oggetto dell’ordinanza numero 7’. ‘Le difformità edilizie… devono intendersi realizzate in assenza del necessario permesso di costruire e comunque in variazione essenziale…’. ‘Le opere abusive… non sono sanabili…’ ‘… l’immobile cade in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico… Sussiste l’incremento volumetrico della zona deposito per circa 65 metri quadrati e per un volume di circa 210 metri cubi. Tale incremento volumetrico non è stato contestato dall’architetto Galardo e non è stato rilevato nemmeno dall’architetto Guastalegname…’». (Leggi qui la nota)

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