La rete che uccide pesci e specie rare nell’area marina protetta di Camerota è stata rimossa

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La rete che uccide pesci e specie rare nell’area marina protetta di Camerota è stata rimossa

Durante una immersione di piacere in compagnia di alcuni amici, un sub che lavora da anni a Marina di Camerota ha scoperto una rete da pesca abbandonata nell’area marina protetta ‘Costa degli Infreschi e della Masseta’. Tra le mani aveva una telecamera subacquea e il filmato è stato pubblicato da questo quotidiano come una video-denuncia dell’accaduto. Dei fatti è stato informato l’ufficio marittimo della guardia costiera di Marina di Camerota e il Comune. Martedì mattina la capitaneria si è recata sul posto per un sopralluogo e ha nominato il presidente dell’associazione Diving Center, Paolo Gai, come ausiliario di polizia giudiziaria per rimuovere i resti della rete incastrata sul fondo del mare dove stava danneggiando alcune specie rare, come le Gorgonie rosse, e altri essere viventi. La nomina come ausiliario è fondamentale per immergersi nell’area marina protetta. La zona A a tutela integrale, infatti, è sottoposta a rigidi vincoli. E’ vietata la pesca, ma anche il transito e la balneazione, che non sia di carattere scientifico e di controllo. L’operazione è stata portata a termine grazie anche alla collaborazione di altri soci del Diving Center, Franco, Peppe e Alessandro, e all’imbarcazione messa a disposizione dal Comune di Camerota.

VIDEO IN FONDO AL MARE

«Nella rete c’erano pesci mezzi vivi, coralli e stelle marine – affermano i sub – era un pericolo ed è stato rimosso per il bene dell’ambiente e di un paradiso come l’area marina di porto Infreschi». «La tutela dell’ambiente rappresenta uno dei compiti istituzionali della guardia costiera pertanto – si legge nel comunicato diramato dal comandante Saverio Coco – anche in vista della stagione estiva ormai alle porte, si sottolinea l’importanza del massimo rispetto delle norme che tutelano l’ambiente in generale, con particolar riguardo a quelle zone, come le aree marine protette, che necessitano una puntuale attenzione da parte di tutta l’Utenza del mare».

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Twitter @martinoluigi92 

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