Caso ospedale Agropoli, Squillante: «Dal primo maggio assistenza a rischio». Alfieri: «Manteniamo alta l’attenzione»

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Caso ospedale Agropoli, Squillante: «Dal primo maggio assistenza a rischio». Alfieri: «Manteniamo alta l’attenzione»

Dopo la decisione del Tar di Napoli arrivano come un fulmine a ciel sereno le parole del direttore generale dell’Asl di Salerno Antonio Squillante. L’ospedale di Agropoli non chiude i battenti almeno fino al 19 giugno, a deciderlo sono i giudici del Tar Campania. Ier, mercoledì, insieme al prolungamento dei serivizi per altri due mesi, sono arrivate le parole del sindaco di Agropoli Franco Alfieri: «Sebbene sia stato sventato il pericolo della imminente chiusura dell’ospedale, la lotta deve continuare – ha detto il primo cittadino – Ora la Regione e la Provincia devono lavorare affinchè venga convocato il consiglio per rivedere il decreto 49/2010». Poi il sindaco si è rivolto ai cittadini di Agropoli: «Mantenete alta l’attenzione e di restate uniti in questa importante battaglia a difesa e garanzia del nostro diritto fondamentale alla salute».

Dopo le parole del sindaco sono arrivate quelle del direttore generale dell’Asl Squillante. Il Tar ha deciso che fino al 19 giugno la struttura ospedaliera non potrà essere chiusa e nemmeno convertita a Psaut come invece voleva il menager. «Mancano i soldi per pagare le convenzioni che scadono il 30 aprile – afferma Squillante – dal primo maggio, molto probabilmente, nei reparti di chirurgia, radiologia e cardiologia e al pronto soccorso, non sia più garantita l’assistenza sanitaria 24 ore su 24». Antonio Squillante non demorde, anzi è convinto che tra tre mesi il Tar darà ugualmente ragione all’azienda e già è pronto per avviare il bando per il servizio Psaut. «Per tenere aperto l’ospedale di Agropoli – spiega il direttore generale – non riuscirò più a onorare tutte le spettanze a meno che da Napoli mi diano i soldi necessari».

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