Consorzio turistico Cilento: «Firma la petizione per la Mingardina». Su facebook: ‘Rimuoviamo i semafori’

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Consorzio turistico Cilento: «Firma la petizione per la Mingardina». Su facebook: ‘Rimuoviamo i semafori’

La Mingardina è sulla bocca di tutti: turisti e residenti. Più che sulla bocca, in questo caso, è nella penna di tutti. Il consorzio turistico Cilento lancia un’iniziativa e invita a far firmare la petizione che porta il seguente nome ‘Agli abitanti ed ai turisti del Cilento: monitoraggio problema del semaforo Mingardina’. Su facebook i commenti dei cittadini e dei turisti che hanno affrontato e che dovranno affrontare le lunghe code dei week end, non mancano. La petizione ha già raccolto diversi consensi. Nella home page del diario virtuale si legge: «La situazione della viabilità nel Cilento è sempre stata problematica. In vista delle vacanze estive si assiste al solito scarica-barile tra politici di oppposta fazione nell’addossarsi le responsabilità per l’incuria in cui versa il territorio ma niente di pratico viene realizzato per risolvere i problemi. Il 9 novembre 2012 il consorzio turistico Cilento, nella figura del suo presidente, Giuseppe Volpe, ha chiesto la riapertura della strada provinciale 562d “Mingardina” che era già allora ad una sola corsia, prevedendo che a marzo dell’anno successivo i flussi turistici sarebbero stati penalizzati dalla situazione in essere. A distanza di 8 mesi da quella richiesta, nessun intervento risolutivo è stato posto in essere ed è nostra volontà precisa quella di denunciare un’assenza delle istituzioni in merito a questo problema».

FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE

E’ nato anche un gruppo sul social network facebook: ‘Rimuoviamo il semaforo sulla Mingardina’. Sulla pagina sono state postate alcune immagini che ritraggono la lunga coda di auto intrappolata tra i semafori della strada che collega l’uscita Poderia a Marina di Camerota e Palinuro. I dissensi non mancano. I commercianti e gli imprenditori turistici oltre alla crisi che attanaglia la nazione devono fare i conti anche con le disdette di alcuni gruppi di turisti, che, spaventati da immagini e giornali, preferiscono cambiare meta pur di non imbottigliarsi nel traffico della Mingardina.

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